Nuova Venezia – Mira. Pressing della Regione sul Polo logistico a Giare
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
22
giu
2012
Il consiglio comunale di Mira prepara il “no” al mega progetto
Donadel: «La giunta veneta sta cercando di evitare la Valutazione ambientale»
MIRA – La Regione accelera sul Polo logistico e ha inviato lo scorso 30 maggio la documentazione del progetto al Comune di Mira per avere un parere entro il 27 giugno. Ma giunta e forze politiche insorgono: chiusura totale. A dire «no» sarà il Consiglio comunale il 29 giugno (pensato per il bilancio) su proposta della maggioranza del Movimento 5 Stelle. Ma ad alzare le antenne per primo sulla vicenda è Mattia Donadel consigliere comunale di “ Mira fuori del Comune”. «La commissione Vas (Valutazione ambientale strategica) della Regione ha attivato una procedura “discrezionale” al termine della quale deciderà o meno se fare la valutazione», spiega,
«E’ inaccettabile perché per un’operazione urbanistica di questo calibro, il testo unico ambientale parla chiaro: la valutazione si deve fare punto e basta, non esistono altre possibilità. La Regione continua a commettere irregolarità gravi; è già successo per la Camionabile e per Veneto City, ora si ripete con il Polo Logistico; difficile pensare a sviste o inesperienza dei tecnici».
Donadel si è attivato con la nuova giunta capeggiata da Alvise Maniero per agire contro l’illegittimità dell’iter intrapreso. Il progetto Polo logistico è uno dei progetti strategici della Regione ed è stato individuato a sud dell’idrovia a Giare. Nella zona dei 460 ettari in questione, l’area centrale sarà dedicata alla logistica vera e propria in cui le merci saranno smistate. Quella più esterna a zona portuale con aree sosta.
Il sindaco Alvise Maniero avverte la Regione: «Sul polo logistico e le altre grandi opere restiamo contrari». Un primo passaggio è previsto in commissione martedì. «In quella sede», dice l’assessore all’Urbanistica Luciano Claut, «argomenteremo il nostro rifiuto a un progetto inutile e dannoso».
Alessandro Abbadir