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DOLO – L’acqua di tutti i canali e canalette della Riviera e del Miranese non potrà più essere utilizzata per irrigare orti, campi e in particolare le verdure da consumarsi crude, men che meno potrà essere utilizzata per abbeverare gli animali nel settore dell’allevamento. A «suggerire» ai Comuni questa drastica decisione è stato il dipartimento prevenzione dell’Asl 13 diretto dal dottor Flavio Valentini. La colpa? Quasi sempre di centinaia di abitazioni (cioè dei loro proprietari) che scaricano abusivamente la fognatura in canali e canalette del comprensorio dei 17 Comuni . «Nelle scorse settimane», spiega Valentini, «sono arrivati i dati dell’Arpav relativi allo studio del fenomeno della salmonella nei canali negli ultimi 10 anni. Si è visto che il bacillo è diffuso in quasi tutti i corsi d’acqua che sono strettamente collegati fra loro. A questo punto vietare l’uso dell’acqua per un periodo e poi sospenderlo e poi riprenderlo un mese dopo perché il bacillo è presente a quattro chilometri di distanza è senza senso. Visto il livello di inquinamento a cui sono arrivati i canali abbiamo suggerito che i Comuni vietino per sempre l’uso dell’acqua per irrigare i campi e gli ortaggi» . Due Comuni, Santa Maria di Sala e Mira, si sono già adeguati. I sindaci hanno firmato ordinanze di divieto permanente dell’uso dell’acqua dai canali . «Questi divieti», dice Valentini, «resteranno in vigore anni. Per poter cambiare la situazione bisognerà individuare chi scarica abusivamente la propria fognatura nei canali. Si tratta nella maggioranza dei casi di vecchie abitazioni di 70-80 anni che non si sono ancora adeguate alle moderne normative. Siccome pregiudicano la salute di tutti i proprietari vanno puniti pesantemente ed invitati ad adeguare gli impianti. Saranno controllate anche le attività delle aziende agricole». Dopo la grandine e il gran vento ora la salmonella. Per l’agricoltura dell’area sembrano arrivate le sette piaghe d’Egitto. E proprio dai responsabili di categoria del settore arriva un allarme. «La situazione», spiegano Fabio Livieri e Paolo Capuzzo per Coldiretti di Riviera e Miranese, «è pesantissima. Per anni i nostri agricoltori non potranno fare uso di acqua a basso costo per irrigare le loro produzioni di ortaggi. Il divieto è permanente e per utilizzare l’acqua a costo zero ora gli agricoltori dovranno sperare solo che piova, senza però che ci sia grandine o forte vento come è accaduto recentemente». Preoccupazioni sono espresse anche dalla Cia (Confederazione Italiana agricoltori). Per Coldiretti questi provvedimenti di divieto sono forse «eccessivi e rischiano di penalizzare un’area della provincia rispetto alle altre».

Alessandro Abbadir

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