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RIVIERA – Zoggia: vantaggi per un’area estesa ben mille ettari tra Stra, Dolo, Vigonovo e Fossò

Il piano di interventi ha interessato comuni e frazioni colpiti dall’alluvione del 2009

PRESIDENTE  «Essenziale il contributo economico della Regione»

Un’area di mille ettari posta a sud della Riviera del Brenta messa in sicurezza idraulica dal Consorzio di Bonifica «Bacchiglione». «Opere – sottolinea il presidente Eugenio Zaggia – che il consorzio ha da poco ultimato grazie a un considerevole contributo economico erogato della Regione Veneto per un importo complessivo di 1.588.494 euro, somma derivata dal fondo economico per il disinquinamento della laguna di Venezia». A trarne vantaggio saranno i territori delle frazioni di San Pietro e Paluello di Stra, Galta di Vigonovo, Sambruson di Dolo e Fossò.        Paesi che nel 2008 e ancor più nel 2009 sono stati testimoni di vere inondazioni dovute a una carente portata idraulica dei canali di scolo consorziali.        I lavori sono consistiti in una risoluzione di allargamento e rinaturalizzazione di alcuni corsi d’acqua che avrà come effetto la depurazione naturale delle acque e una migliore sicurezza idraulica del territorio. Termini tecnici come «calibrazione» e «sostegni», che significano rispettivamente «aumento delle dimensioni degli scoli» e la «dotazione nei corsi d’acqua di paratoie in grado di regolarne e controllarne il deflusso». Lavori che il Consorzio di Bonifica Bacchiglione di Padova ha eseguito espropriando terreni appartenenti a 69 proprietari diversi, per una superficie complessiva di 51.100 metri quadrati.        Le operazioni hanno comportato l’escavo di 94mila metri cubi di terra, nonché la realizzazione di diversi manufatti dotati di paratoie metalliche di regolazione dell’acqua.        Tra i tanti lavori eseguiti, a Sambruson di Dolo è stato provveduto all’allargamento e rinaturalizzazione dello scolo Marinelle, con la realizzazione di una piccola area di espansione per le acque a monte dell’impianto idrovoro.        A Galta di Vigonovo, Stra e Fossò la ricalibratura e la rinaturalizzazione di un tratto dello scolo Brentoncino con la creazione di golene di espansione lungo il canale per 860 metri di lunghezza e di un’area umida di 17mila metri quadrati.

(V.Com)

 

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