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MONTEBELLUNA –  La Commissione Europea sta verificando se il progetto della Pedemontana Veneta vìoli o meno le direttive Ue su ambiente, gestione idrica, accesso all’informazione. Tutto è nato da una interrogazione alla Commissione da parte dell’eurodeputato dell’Idv Andrea Zanoni. L’indagine era partita ancora nel novembre 2011 relativamente a possibili violazioni relative all’accesso alle informazioni. I comitati avevano ripetutamente e inutilmente chiesto al commissario straordinario di avere tutta la documentazione relativa al progetto della Pedemontana Veneta: dalle convenzioni ai quadri finanziari. Insomma di poter prendere visione di tutto ciò che riguardava l’infrastruttura che parte da Montecchio, nel Vicentino, e arriva a Spresiano. Poi alla questione dell’accesso alle informazioni si erano aggiunte, nelle interrogazioni alla Commissione Europea da parte dell’eurodeputato dell’Idv, quelle dell’impatto ambientale e della gestione idrica. «Nel novembre 2011 la Commissione ha avviato un’indagine su un’eventuale violazione delle disposizioni della direttiva sull’accesso del pubblico all’informazione ambientale da parte del progetto sulla Pedemontana» ha risposto il Commissario Ue all’Ambiente Janez Potonik «Dopo aver ricevuto la risposta delle autorità italiane, la Commissione, nell’agosto 2012, ha chiesto ulteriori chiarimenti. La Commissione deciderà sul seguito da dare all’indagine dopo aver ricevuto ed esaminato la risposta successiva attesa dalle autorità italiane». La Commissione Europea attende quindi risposte dall’Italia anche sull’impatto ambientale del progetto, sulla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, sui piani di gestione dei bacini idrografici relativamente alla conformità alle norme della direttiva europea riguardanti lo stato chimico e quantitativo delle acque sotterranee.

«Io e migliaia di cittadini veneti siamo curiosi di sapere cosa hanno risposto le autorità regionali agli uffici di Bruxelles, come hanno motivato il reiterato rifiuto di rendere pubblici i documenti di un progetto che comprende 38 comuni e per il quale sono stati espropriati circa 3000 soggetti, fra cui circa 1800 aziende agricole» incalza Andrea Zanoni «Parliamo di un’opera per l’approvazione della quale sono state accertati vizi procedurali e che potrebbe mettere a rischio la salubrità della falda acquifera a causa degli scarichi delle acque nei tratti di strada che saranno costruiti in trincea. Attendo ansiosamente il risultato dell’indagine della Commissione. Agli uffici di Bruxelles, le autorità regionali venete e il commissario straordinario non possono di certo negare l’accesso ai documenti.Presto quindi sapremo».

Enzo Favero

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