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Gazzettino – Migliaia di litri di gasolio nel Tergolino

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

14

dic

2012

DA PIANIGA A MIRA – Il carburante sversato dalla cisterna di un’azienda agricola

MIRA-PIANIGA – Vittime di un furto, ora si trovano accusati di danno ambientale e dovranno sostenere una bonifica dal costo di migliaia di euro.

È davvero un incubo, quello che stanno vivendo da mercoledì pomeriggio i titolari di un’azienda agricola di Pianiga. Erano circa le 16 di martedì, quando i Vigili del fuoco di Mestre hanno chiesto a Polizia locale di Mira e Arpav di recarsi nella zona del sifone di confluenza tra il Tergolino ed il canale Novissimo, per il formarsi di un’immensa chiazza oleosa. Una volta sul posto, appurato che si trattava di uno sversamento di idrocarburi, gli agenti della polizia locale hanno informato il magistrato di turno, ottenendo l’autorizzazione per uscire dalla propria giurisdizione per individuare eventuali responsabili dell’inquinamento ambientale. Risalita la scia oleosa, intorno alle 18.30, gli agenti hanno suonato al campanello di un’azienda agricola che si trova in via Molinella a Pianiga. Qui hanno trovato la cisterna di gasolio agricolo, della capacità di cinquemila litri, con una canula tagliata.
I proprietari, dopo una veloce verifica, hanno capito che era stato perpetrato un furto ai loro danni di circa 1500 litri di gasolio. Quel taglio, però, aveva fatto fuoriuscire il carburante che, impregnato con l’asfalto posto sulla superficie del terrapieno, era finito in un pozzetto delle acque bianche, per poi riversarsi nel Tergolino. Subito, gli agenti hanno informato il Comune di Pianiga che, a sua volta, ha fatto apporre delle panne per bloccare lo sversamento. Un’operazione effettuata sia a monte che a valle, in prossimità del sifone, il tutto con il chiaro intento di bloccare l’inquinamento. Arpav ha quindi campionato il liquido presente nella cisterna per verificare che fosse lo stesso trovato nel sifone. Nonostante il furto subito, i titolari dell’impresa agricola sono stati denunciati per danno ambientale e dovranno sostenere le onerose spese di bonifica.
Gianluigi Dal Corso

 

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