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Nuova Venezia – Venezia, “La Mantovani regala 11 milioni”

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

12

gen

2013

Boraso: spiegate gli accordi con cui Baita l’ultimo dell’anno ha anticipato i soldi al Comune

Babbo Natale-Mantovani ha tolto parte delle castagne dal fuoco al Comune per limitare lo sforamento del Patto di Stabilità. Anticipando 10 dei 14 milioni di euro che la Venice Campus – controllata della società guidata da Piergiorgio Baita – doveva versare nel 2014 al Comune come garanzia per la realizzazione nell’area dell’ex mercato ortofrutticolo di via Torino di quattro degli edifici previsti per l’insediamento universitario di Ca’ Foscari. Ma non solo. La Mantovani ha infatti – per l’ultimo dell’anno – versato nelle casse di Ca’ Farsetti un altro milione e 100 mila euro nelle casse del Comune come anticipo della quota di vendita, per complessivi due milioni di euro, di altre quote societarie, quelle che l’Amministrazione deteneva nelle società autostradali Venezia-Padova e Padova-Brescia.

A sollevare il caso-Mantovani legato al ruolo di «salvatore» del Comune è stato primo tra gli altri il presidente della Commissione consiliare Bilancio Renato Boraso, che ora chiede le carte. «Voglio vedere, e lo chiedo ufficialmente, il testo degli accordi che il Comune ha raggiunto con la Mantovani per queste anticipazioni bancarie – spiega Boraso – perché non credo a Babbo Natale e se il Comune ha ottenuto all’ultimo minuto dall’impresa che ha in mano i principali appalti in città, dal tram al Mose (all’interno del Consorzio Venezia Nuova), dall’ex Ospedale al Mare, alle bonifiche a Marghera, non è stato certamente per un atto di liberalità da parte dell’impresa guidata da Baita. Noto, ad esempio, che il Comune cercava da tempo, senza successo, di vendere le quote delle società Autostrade e il fatto che all’ultimo giorno utile arrivi la Mantovani ad acquistarle, induce qualche dubbio. Il timore è che la città debba pagare un prezzo in questo momento non ancora chiaro per questo anticipo bancario della Mantovani. Voglio vederci chiaro, anche se dico subito che quella compiuta dal sindaco e dalla Giunta è stata in ogni caso un’operazione eticamente discutibile, visto gli intreccio che legano questa impresa alle principali opere pubbliche in via di realizzazione a Venezia. Visto che il Patto di Stabilità sarà comunque sforato dal Comune, tanto valeva non mettersi in questa situazione incresciosa».

In via Torino la Venice Campus deve costruire quattro torri, con una quota riservata all’edilizia universitaria collegata al prossimo arrivo del polo universitario di Scienze di Ca’ Foscari, con una nuova sede della Camera di Commercio. Nel 2010 l’area è stata ceduta in permuta alla società dal Comune di Venezia. Poi ad agosto il primo accordo che spostava al 31 ottobre 2011 i termini di transizione spostando il termine di pagamento dal dicembre 2012 al dicembre 2014. Accordo che prevedeva tra l’altro il versamento entro novembre 2012 di una garanzia autonoma bancaria dell’importo di 14 milioni di euro. Di fatto oggi la Venice Campus non ha ancora la disponibilità dell’area, ancora occupata dai grossisti del mercato ortofrutticolo. Ma intanto ha tirato fuori 10 milioni.

Enrico Tantucci

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