Nuova Venezia – Salzano in tribunale contro il progetto della nuova Noalese
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
22
gen
2013
il problema viabilità
SALZANO. Nuova puntata della vicenda legata alla variante alla Noalese e nuovo ricorso al Tribunale amministrativo regionale (Tar) da parte del Comune di Salzano. Ricorso che mira all’annullamento, previa sospensione, dei provvedimenti assunti nella riunione del 15 novembre, dove è stato deciso il nuovo tracciato dell’opera da via Milano a via Boschi, tutta in territorio di Scorzè.
L’iniziativa è stata presa contro la Regione, la Provincia, Veneto Strade e i Comuni di Scorzè, Noale e Martellago. Il ricorso, si legge nelle carte «si rende necessario per scrupolo difensivo attesa la partecipazione del sindaco Quaresimin alla conferenza di servizio indicata».
«Ho fatto richiesta di poter avere l’atto della riunione del 15 novembre», spiega il sindaco di Salzano Alessandro Quaresimin, «ma non ho avuto risposta. Il ricorso è stato presentato per poterlo integrare non appena Veneto Strade ci fornirà tutti i documenti richiesti sul progetto».
Lo scorso autunno c’era già stato un primo pronunciamento del Tar su un altro ricorso di Salzano, che aveva impugnato il progetto da via Milano a via Boschi. In quell’occasione, il tribunale lo ha definito «inammissibile», anche perché il progetto della nuova variante alla Noalese non era ancora stato approvato. Per Salzano, dunque, continua a far fede il progetto approvato nel 2003 e che prevede una strada da via Pacinotti a Noale fino a via Volta a Scorzè, passando per via Mestrina a Noale. Per questo erano stati stanziati i 12 milioni di euro che poi sono stati spostati per la nuova soluzione nel comune scorzetano. Di certo, resta ancora da risolvere la questione di via Mestrina, dove i residenti chiedono di portare altrove il traffico, tanto che da più di un anno sono esposti degli striscioni di protesta.
«Salzano» replica il sindaco di Scorzè Giovanni Battista Mestriner «dimostra una certa incontinenza giuridica e s’impugnano atti prima ancora che siano fatti e senza conoscerne il contenuto. Spero, e mi auguro, che non si chiudano le porte al dialogo e prima di andare in Tribunale, si riesca a parlare dei problemi».
Alessandro Ragazzo