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La commissione speciale d’indagine per far luce sul ruolo dell’impresa Mantovani nella vita della città ha incassato ieri un primo “via libera”. La parola definitiva, spetterà però al Consiglio comunale, che in una prossima riunione si pronuncerà sulla delibera proposta dalla maggioranza e dal Movimento 5 Stelle. A differenza della commissione sul ponte di Calatrava, le sue sedute saranno pubbliche e, forse, trasmesse in streaming su internet. È solo una questione di costi. Inoltre, non durerà 18 mesi, ritenuti troppi da tutti, ma solamente nove, e dovrà arrivare a produrre un qualche risultato.
Nel corso della discussione, però, si è capito che – a parte il nome altisonante – questa commissione non potrà far luce che sui contratti stipulati tra l’impresa e le sue consociate con l’amministrazione comunale. Lo ha sottolineato il vicesegretario generale Francesco Vergine e su questo tema si è aperto un acceso dibattito in commissione Affari istituzionali, presieduta da Marta Locatelli. C’è chi come Ennio Fortuna, dall’alto della sua esperienza da Procuratore generale nutre molti dubbi sul funzionamento di un organo del genere, così come proposto nella bozza di delibera. L’intenzione è infatti di studiare come “il Mose possa avere avuto un concessionario unico e, attraverso questo, la Mantovani abbia potuto crescere”.

«La formazione e i poteri del Consorzio Venezia Nuova – ha però risposto Fortuna – sono regolati dalla legge e noi la legge non la possiamo cambiare, giusta o sbagliata che sia. Ricordiamoci poi che al momento a Piergiorgio Baita è contestata solo l’evasione fiscale e potrebbe accadere che la Mantovani potrebbe teoricamente risultare come la principale parte lesa. Attenzione, dunque, perché una commissione simile potrà indagare solo sulle attività poste in essere dal Comune».

Per Beppe Caccia, il più acceso fautore della proposta,

“la commissione potrà individuare le distorsioni del sistema, in modo che in futuro queste possano essere evitate”.

«Aderiamo volentieri – ha aggiunto Michele Zuin, Pdl – così potremo conoscere perché sono state prese in giunta certe decisioni che noi abbiamo appreso solo leggendo i giornali, come la vendita di Save e delle autostrade».

 

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