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TRASPORTI – Domani manifestazione alla stazione di Mestre e corteo agli uffici di Trentialia

È previsto per domani alle 13.30 lo sciopero dei pendolari della tratta Portogruaro-Venezia che si incontreranno alla stazione di Mestre per protestare contro il nuovo orario cadenzato previsto da fine anno. La manifestazione è organizzata dal comitato pendolari di Quarto d’Altino.

«In particolare scioperiamo per protestare contro le modifiche e le cancellazioni di 9/10 corse giornaliere dei treni cadenzati sulla tratta ferroviaria Trieste-Portogruaro-Quarto-Venezia»,

spiega Luciano Ferro.
Da mesi i pendolari lottano contro i frequenti ritardi e le soppressioni dei treni che spesso li costringono a utilizzare la loro auto o l’autobus rendendo vano il loro abbonamento. A tutto questo recentemente si è aggiunto il problema dell’orario cadenzato che aumenta il numero dei treni ma prevede la cancellazione di alcune corse nelle prime ore del mattino e dopo le 22. L’entrata in funzione della metropolitana di superficie, prevista inizialmente a partire da giugno e rinviata a fine anno, ha spinto il comitato a mobilitarsi con l’invio di alcune lettere in Regione e a Trenitalia e ora con questo sciopero.
Il ritrovo è in stazione ma poi il gruppo, scortato dalle forze dell’ordine, proseguirà fino alla direzione di Trenitalia.

«Il disagio continua e i treni che sono stati aggiunti non aiutano perché molti partono e arrivano a Mestre

– spiega Gianni Foffano, portavoce dei pendolari di Quarto d’Altino –

e a subire i peggiori disagi saranno i turnisti che si troveranno a doversi muovere con la loro automobile».

Saranno presenti anche alcuni sindaci dei Comuni della tratta come Silvia Conte (Quarto d’Altino) e l’assessore Radames Favaro che giovedì scorso hanno organizzato, con l’associazione Ferrovie a Nordest, un incontro per informare i cittadini sul nuovo sistema:

«Con il nuovo orario, che la Regione continua a rinviare, ci saranno più corse ma i problemi non saranno risolti. Al buco di due ore del mattino si aggiungerannno i problemi in altre fasce orarie importanti per pendolari e turisti. In ottica di Città metropolitana, e per rendere veramente affidabile questo servizio, la regolarità è fondamentale».

 

 

CONTRO LA REGIONE – Anche i sindaci in marcia

I SINDACATI «I ritardi? Colpa degli appalti al ribasso»

I pendolari e gli altri viaggiatori si lamentano perché trovano treni sporchi, porte rotte, scarsa qualità a bordo e a terra, e la colpa, secondo la Cgil Trasporti del Veneto, è del gruppo Ferrovie Spa, dal quale dipendono Rfi e Trenitalia, perché indice gare di appalto al massimo ribasso.

«E le aziende, con la crisi che c’è, pur di aggiudicarsi il lavoro fanno ribassi superiori al 20%. Poiché è pacifico che non è possibile recuperare su scope, stracci e detersivi, pagano i lavoratori».

Hds, tanto per fare un esempio, è la ditta che gestisce il personale impiegato nei Ferrotel (posti in cui riposa il personale mobile): ha mandato la lettera di licenziamento a tutti i lavoratori dei cantieri di Padova, Mestre e Verona dal 1. luglio. Altri tre dipendenti del cantiere di Mestre di Ferlog (cambio batterie nelle vetture e locomotori, riempimento sabbia nelle sabbiere dei locomotori), si trovano in aspettativa a zero ore. Problemi anche con Gruppo Gorla (pulizia delle stazioni), Compass Spa (che ha ceduto l’appalto di pulizia treni alta velocità alla Dussman), Europromoss (a fine maggio subentra nell’appalto di pulizia di stazioni e uffici di Rfi) e via di seguito.

«Ci scusiamo con l’utenza – conclude la Cgil – ma se non abbiamo altre possibilità avvieremo una stagione di lotte sindacali».

 

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