Nuova Venezia – Metro’ veneto, intesa Regione-Ferrovie
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
28
mag
2013
Modificato il contratto di servizio per l’avvio dei treni cadenzati: allo studio società miste per gestire merci e passeggeri
VENEZIA – I primi treni elettrici, dei 20 già acquistati dalla Regione, in esercizio da giugno. A settembre, poi, l’avvio del progetto orario cadenzato, che prevede partenze a minuti fissi di ogni ora. Infine, a dicembre, con il cambio di orario, l’entrata a regime del “cadenzamento” con tutti i convogli della Regione in esercizio. Il metrò regionale di superficie (Sfmr) ha fatto, ieri, un ulteriore passo verso la partenza. L’attesa dura da circa 23 anni, meglio essere prudenti. Ma la firma a Roma del protocollo tra Regione e Ferrovie e la successiva integrazione del contratto di servizio Veneto-Trenitalia apre la porta all’effettiva operatività. Il governatore Luca Zaia e l’a.d. Fs Mauro Moretti hanno messo nero su bianco i prossimi passi e definito la parte contrattuale. L’integrazione del contratto di servizio (che scadrà il 31 dicembre 2014) prevede la modifica del piano investimenti. Trenitalia si è impegnata a mettere in esercizio nuovi convogli «di cui, a partire dal 2014, nove complessi del tipo Vivalto» mentre la Regione contribuirà a migliorare il servizio mettendo progressivamente sui binari 20 nuovi treni elettrici entro il 2013. Per assicurare il servizio cadenzato ai pendolari veneti, la Regione dovrà versare circa 10 milioni in più a Trenitalia rispetto all’attuale assegno da 140 milioni (Iva compresa) che palazzo Balbi garantisce al gestore del servizio regionale. «Prima dell’attivazione dell’orario» ha sottolineato l’assessore alle Politiche della mobilità del Veneto, Renato Chisso «intendo confrontare la proposta tecnica elaborata assieme al territorio e alle associazioni del consumatori, per verificare la necessità di eventuali ulteriori perfezionamenti. Ricordo anche che il previsto servizio cadenzato ha un costo, ma che Trenitalia, interessata anch’essa a migliorare la situazione, ha concordato un prezzo inferiore di una decina di milioni a quello teorico di catalogo. In sostanza, il Veneto ha concordato un importo annuo di 140 milioni (senza Iva). Per noi è una scommessa, ma sono convinto che la vinceremo». Tre, sostanzialmente, le strade che la Regione ha per trovare i 10 milioni che servono per il metrò regionale: la costituzione di una società di gestione mista con Trenitalia (questo eviterebbe il pagamento dell’Iva); maggiori trasferimenti nazionali alla luce dell’introduzione (difficile) di criteri di virtuosità nella ripartizione dei fondi; l’aumento delle tariffe, magari non per gli abbonamenti ma per i biglietti singoli. La partita, in ogni caso, si giocherà sul bilancio 2014.
«Una notizia positiva, finalmente» commenta Ilario Simonaggio della Filt-Cgil «ora vediamo come si passerà all’operatività».
Per quanto riguarda la costituzione di possibili società miste, Zaia e Moretti hanno ribadito l’interesse a individuare forme collaborative per la gestione del trasporto merci e passeggeri, anche mediante la costituzione di società miste dedicate. Da registrare anche l’impegno a considerare prioritario il completamento dell’asse ferroviario interessato dal Corridoio 5, ovvero dell’alta capacità Brescia–Verona, Verona-Padova e Venezia-Trieste.
Matteo Marian