Gazzettino – La Regione striglia Sistemi territoriali
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
29
mag
2013
Così non va. Sistemi Territoriali deve cominciare a rispettare le direttive del suo “padrone”, cioè la Regione Veneto. Ossia: spendere meno in convegni, mostre, pubblicità. Chiedere l’autorizzazione e fornire adeguate motivazioni prima di assumere nuovo personale. Abbassare gli emolumenti ai revisori dei conti. Quanto al rinnovo del consiglio di amministrazione e ai relativi compensi (che, diminuiti del 10% l’anno scorso, pare dovessero essere aumentati), per il momento è tutto sospeso in attesa dell’interpretazione di una normativa nazionale.
La sonora strigliata alla società presieduta da Gian Michele Gambato è arrivata dalla giunta regionale attraverso una delibera dell’assessore alle Partecipazioni societarie Roberto Ciambetti e del collega ai Trasporti Renato Chisso, pubblicata ieri sul Bur. In vista dell’assemblea per l’approvazione del bilancio 2012 e del budget 2013, Palazzo Balbi ha messo un po’ di paletti.
Premessa. Sistemi Territoriali è la società che, principalmente, gestisce alcune reti ferroviarie regionali (ad esempio la Mestre-Adria, un tempo nota come “vaca mora”). Di fatto, è una società di palazzo Balbi: il 99,83% dell’azionariato è della Regione per il tramite della finanziaria Veneto Sviluppo e il rimanente 0,17% è di Ferrovie Venete, che è una srl posseduta al 100% dalla Regione. Sistemi Territoriali ha un consiglio di amministrazione così composto: presidente Gian Michele Gambato, consiglieri Maria Luisa Bano, Giorgio Carraro, Ugo Battistelli, Tiziano Bembo. Gambato da qualche anno è anche direttore generale; un doppio incarico che ha fatto storcere il naso a più di qualcuno sulle rive del Canal Grande, anche per la somma di emolumenti. Questi sono gli incarichi “regionali” di Gambato, come risulta dalla risposta fornita da Ciambetti a una interrogazione del consigliere della Sinistra, Pietrangelo Pettenò: Gambato è presidente del cda (90.000 euro) e direttore generale (144.285,79 euro) di Sistemi Territoriali spa; è presidente del cda di Attiva spa (21.600 euro, società partecipata da Veneto Sviluppo) e consigliere di Interporto di Venezia (3.100 euro e inoltre 520 euro come gettone di presenza, partecipata da Sistemi Territoriali). Senza contare i gettoni di presenza, sono quasi 260mila euro all’anno solo nelle società regionali. Ovviamente, la presidenza di Unindustria Rovigo non c’entra trattandosi di una associazione privata.
Ma veniamo al bilancio 2012 di Sistemi Territoriali (chiuso con un utile di 233.674,50 euro, decremento del 22,46%) e alle direttive della Regione. Nella delibera Ciambetti-Chisso ci sono sostanzialmente due “rimproveri”. 1) “I costi per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e di rappresentanza sono stati 9.584.000 euro nel 2012 ed erano stati 8.474.000 nel 2009″. Non ci sono state sponsorizzazioni, ma, rileva la delibera numero 636, la direttiva di Palazzo Balbi sul contenimento delle spese per convegni e affini non è stata rispettata, dal momento che la spesa annua non doveva essere superiore al 50% di quanto speso nel 2009. Altro che metà, la spa ha speso addirittura di più. 2) Gli emolumenti al collegio sindacale vanno ridotti. Non mancano puntualizzazioni sul personale: Sistemi Territoriali ha spiegato che le spese per incarichi di consulenza (310.037 euro nel 2012, erano 318.468 nel 2009) non sono modificabili dal momento che la società non ha personale aziendale in grado di svolgere determinate attività professionali. Di qui le deroghe ottenute l’anno scorso sia per le consulenze che per il personale a tempo determinato (per quest’ultimo si è speso 612.318 euro). Per il 2013 – ha puntualizzato la Regione – altre deroghe per assunzioni dovranno essere autorizzate a fronte di “apposita comunicazione motivata”.
Resta sospesa la nomina del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale, oltre alla determinazione degli emolumenti. Se Gambato come presidente ha un’indennità di 90mila euro annui lordi, gli altri quattro consiglieri hanno ciascuno 10.800 euro.
Alda Vanzan