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Ma Cardin non cambia idea, oggi il comitato a favore incontra Basilicati

Anche se l’incontro tra tecnici c’è stato, l’impressione è che non servirà a fare cambiare idea a Cardin. Lo stilista veneto con casa a Parigi, che ieri ha compiuto 91 anni, non sembra infatti intenzionato a tornare sui suoi passi, come gli viene chiesto da più parti, e di riprendere il progetto del Palais Lumière. Ieri mattina il segretario regionale delle Infrastrutture, Silvano Vernizzi, e il dirigente Vincenzo Fabris hanno incontrato Guido Zanovello, ingegnere dello studio Altieri che ha affiancato Rodrigo Basilicati, nipote di Cardin, nella progettazione della torre. Un incontro programmato da tempo, e al quale Zanovello ha deciso di partecipare nonostante la volontà di Cardin di rinunciare al progetto per le troppe pastoie burocratiche. A Zanovello i dirigenti regionali hanno spiegato i passaggi tecnici necessari per andare avanti con il progetto che, nella remota ipotesi in cui il progetto prosegua, deve essere sottoposto a valutazione della commissione Via (Valutazione impatto ambientale) su istanza dei progettisti. Vernizzi ha però anche spiegato che la Regione

«è pronta a firmare l’accordo di programma già da subito, vincolando il decreto del presidente della Regione, che vale come una variante urbanistica, alla valutazione della commissione regionale Via» per ottenere la quale potrebbero essere necessari fino a 6 mesi.

Il rappresentante dello studio Altieri ha preso atto, facendo sapere che parlerà con i rappresentanti della società di Cardin per informarli della cosa. A far pensare che non sia possibile tornare indietro sono però anche i contatti avuti ieri tra il comitato Siamo Palais Lumière e Basilicati il quale ha confermato che lo zio non ha alcuna volontà di tornare indietro. Proprio oggi alcuni rappresentanti del comitato dovrebbero incontrare Basilicati per discutere faccia a faccia della vicenda, dopo i contatti telefonici avuti nei giorni scorsi. Intanto ieri da Vicenza, a margine dell’apertura della nuova base americana, Zaia ha lanciato l’ennesimo appello augurandosi che Cardin «riveda la sua posizione». «Oggi che Cardin compie gli anni» ha insistito Zaia «piacerebbe facesse lui un regalo alla città. La Regione considera la pratica a buon punto e quindi rinunciare a quest’opera esemplare che pur ha aperto una discussione non ci permetterebbe di dare un grande segnale a livello internazionale per il richiamo di capitali stranieri in Italia». Zaia ha infine ricordato che con i suoi due miliardi di appalto il progetto costituiva un grosso incentivo all’economia del Veneto. (f.fur.)

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  1. 9 Comments

    • gian paolo says:

      Il Palais Lumiere deve essere fatto.
      Basta guardare lo studio paesaggistico con le simulazioni fotografiche per capire che l’impatto visivo che si ha da VENEZIA è irrilevante. Lo si vede pochissimo ed è certamente e infinitamente più bello di quelle orribili carcasse che si vedono oggi del petrolchimico, ciminiere, gru, torri industriali e ruderi industriali sempre più decadenti che oggi “abbelliscono” l’orizzonte di VENEZIA (forse il DARIO FO nazionale dovrebbe farsi consigliare degli occhiali nuovi).
      A parte ovviamente tutto il lavoro e l’indotto che procurerebbe nell’economia del VENETO per la sua realizzazione (2 miliardi di Euro) e che oggi salverebbe dal lastrico migliaia di famiglie venete.
      Chi dice di no a questo progetto o non è entrato nel merito del progetto e non lo conosce, o è il solito che dice di no a tutto, o è uno che vuole proprio molto male al VENETO, all’ITALIA e pensa che si possa tornare felicemente all’asino e carretto.
      E in ogni caso prima di parlare, prima di dire di no ad un’opera che migliora il paesaggio, abbellisce drasticamente quella orribile città che è MESTRE e i suoi dintorni e porta lavoro a 10.000 persone per 5 anni, una persona seria dovrebbe sapere di cosa sta parlando, per non fare la figura dell’ignorante e non darsi la famosa “zappata sui piedi”.

    • redazione says:

      Come abbiamo già scritto altre volte, il progetto del Palais Lumiere è un esempio della mancanza di una progettazione urbanistica e ogni volta si deve discutere di queste opere calate dall’alto. Manca anche uno studio economico sull’impatto della città di Mestre.
      Su quanto scritto da Gian Paolo bisogna precisare che l’impatto visivo va calcolato di notte (visto che è una delle sue caratteristiche). Per quanto riguarda i posti di lavoro, non bisogna solo tener conto di quelli creati nella sua costruzione, ma anche di quelli eventualmente che saranno persi dopo.
      Ad esempio dal primo agosto, per 300 dipendenti di Auchan inizierà il contratto di solidarietà. Il polo scientifico del Vega è già in difficoltà.
      Quindi prima di parlare di si o di no, bisognerebbe fare delle analisi serie e non di parte. Ma dopo lo scandalo della Mantovani sembrerebbe che al momento la politica non sia credibile per farle.

    • Gian paolo says:

      La risposta della Redazione SAYS mi lascia stupito: è parziale e squilibrata tecnicamente vista l’importanza del progetto. Si basa su notizie confuse e dati di comodo che dimenticano totalmente le cose positive del progetto, calcando la mano solo su pochi elementi di dubbio raccolti peraltro nel calderone del caos che regna su Mestre e dintorni in aggiunta alla terribile crisi che tutti stiamo vivendo.
      Cara Redazione, non si dovrebbero scrivere le cose solo per cercare di aumentare la confusione e giustificare un diniego per forza “a prescindere”. Se si vuole essere obiettivi e aiutare i Vostri lettori a capire la verità, bisogna sforzarsi di dire i pro e i contro, non soltanto i contro e i no.
      Entrate nel merito tecnico del progetto, seriamente e con competenza, contate e pesate i pro e i contro, fate un bilancio socio-ambientale serio del Palais Lumiere, e poi tirate le conclusioni!!! Forse troverete molte belle sorprese da spiegare ai vostri lettori, forse vi accorgerete perfino che il progetto migliora il contesto di Mestre, l’ambiente, l’economia locale, e che andrebbe fatto al più presto.
      A forza di dire di no a tutto, senza entrare obiettivamente nel merito dei progetti in modo professionale e qualificato, l’Italia fallirà anche per questo motivo. Viene anche da chiederci: a chi gioverà avere un’Italia in fallimento? Certamente qualcuno ci guadagna e ci guadagnerà in futuro, visto che la strategia nazionale evidente è quella di dire no e di ostacolare tutte le grandi opere che portano progresso e sviluppo.
      Per il bene di tutti, non dite mai di no senza fare prima una analisi professionale dei progetti. Entrate sempre nel merito tecnico dei progetti prima di affossarli. Senza idee preconcette e con tanta professionalità. Solo così i Vostri giudizi saranno credibili e contribuiranno a migliorare veramente il nostro territorio.
      Per il bene di tutti, siamo tutti infatti sulla stessa barca, per il bene del VENETO e della nostra amata ITALIA.

    • redazione says:

      Chi dice si o no a priori sembra proprio lei Gian Paolo. Ha scritto un sacco di parole senza citare i dati di uno studio imparziale.

      • gian paolo says:

        Gentile Redazione, abituatevi a entrare nel merito tecnico dei documenti ufficiali presentati e consultabili presso gli Enti Pubblici competenti. Informatevi bene prima di parlare.
        La vostra funzione divulgativa è importantissima, è una vera missione, e necessita obiettività, scambio costruttivo e dialogo. Non chiusure miopi e dinieghi “a prescindere”.

    • redazione says:

      Gian Paolo non riusciamo a capire di cosa ci sta accusando. In questo link http://www.opzionezero.org/tag/palais-lumiere/ trovate gli articoli pubblicati su giornali sul Palais Lumiere. Non abbiamo fatto nessun comunicato stampa.
      Bisogna inoltre precisare che i documenti ufficiali citati sono quelli presentati dal proponente, quindi ovviamente di parte. Sarebbe bene fare una valutazione analizzando anche documenti di altre fonti.

    • Gian paolo says:

      Non accuso. Dico che il vostro no “a prescindere” è molto dannoso e pericoloso per tutti.
      Dico che se si ambisce a esprimere un parere tecnico su un progetto complesso e importantissimo da 2 miliardi di euro (lo 0,1% del PIL italiano) che cambia l’economia di mezzo VENETO, bisogna prima studiarlo bene, sia i documenti di parte che i documenti non di parte. Poi se ci sono parti oscure si pongono quesiti a chi di competenza, poi solo alla fine di tutto questo si trae la sintesi e si dice se si è favorevoli o contrari.
      Spettabile Redazione vi domando: prima di parlare e di schierarvi contro il Palais Lumiere avete fatto questo lavoro di doverosa analisi tecnica e di sintesi obiettiva?
      Cosa avete fatto per studiare e approfondire il progetto, i suoi pro e i suoi contro?

    • redazione says:

      Gian Paolo, rilegga meglio quello che abbiamo scritto. Grazie

    • Gian paolo says:

      Bene.
      Da questa lunga discussione mi aspetto che se mai voleste esprimere un giudizio sul Palais Lumiere, questo giudizio sarà tecnicamente corretto, equilibrato e serio.
      Buon lavoro.

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