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Gazzettino – Treni come forni, pendolari in rivolta

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

13

lug

2013

SULLA VENEZIA-PADOVA «Aria condizionata in tilt e finestrini bloccati»

«Treni come forni». Esplode su Facebook la rabbia dei pendolari che ogni giorno dalla Riviera e dal Miranese si recano a Venezia. Il malumore nei confronti di Trenitalia non riguarda solamente ritardi e soppressioni ma anche le temperature interne ai vagoni. «I treni più vecchi non hanno nemmeno l’aria condizionata, e negli altri ci sono vari vagoni in cui non funziona. Al tempo stesso, però, non si possono aprire i finestrini» sbottano studenti e lavoratori. Lamentele simili si registrano sia alla stazione di Mira-Mirano che a quella di Noale, entrambe frequentate quotidianamente da centinaia di pendolari diretti a Venezia.

Lavoratori e studenti diretti ogni giorno a Venezia protestano per le condizioni di viaggio

«Treni come forni», pendolari in rivolta

La rabbia esplode su Facebook: «Non funziona l’aria condizionata e i finestrini sono bloccati»

«Treni come forni». Il malumore nei confronti di Trenitalia non riguarda solamente ritardi e soppressioni, con l’arrivo della stagione estiva molti pendolari del Miranese e della Riviera hanno iniziato a protestare pure per le temperature interne ai vagoni.

«I treni più vecchi non hanno nemmeno l’aria condizionata, e negli altri ci sono vari vagoni in cui non funziona. Al tempo stesso, però, non si possono aprire i finestrini»

sbottano studenti e lavoratori. Lamentele simili si registrano sia alla stazione di Mira-Mirano che a quella di Noale, entrambe frequentate quotidianamente da centinaia di pendolari diretti a Venezia.

«Ma i disservizi sono molti, pensiamo per esempio alla sporcizia nella carrozze o alle porte che non funzionano»

racconta più di qualcuno. Molti gli sfoghi apparsi nelle ultime settimane su Facebook. E poi rimane il problema dei ritardi dei treni, nonostante i pendolari riconoscano un leggere miglioramento del servizio negli ultimi mesi. Alcuni di loro sottolineano però le frequenti soppressioni di corse pomeridiane in partenza da Venezia e che fermano a Noale oppure in partenza da Padova e che fermano a Mira-Mirano. Nei mesi scorsi il miranese Matteo Mezzalira si era fatto portavoce di un malcontento diffuso scrivendo alle varie istituzioni per criticare soprattutto la soppressione di un treno garantito in una giornata di sciopero. In quel caso a tirare le orecchie a Trenitalia ci ha pensato la stessa Regione Veneto:

«Riteniamo inaccettabile questo disservizio»

si legge nella lettera inviata pochi giorni dopo per chiedere spiegazioni.

 

LA PROTESTA – Rimarranno solo le Frecce: «Ci costerà 70 euro al posto di 17»i

Via i treni, scontro con i pendolari

I lombardi accusano il Veneto che ha cancellato otto convogli tra Milano e Venezia

Non bastavano i pendolari indigeni a bacchettare il sistema dei trasporti, ora contro il Veneto si scagliano anche quelli della Lombardia. I pendolari la chiamato l’”ennesima tegola” che si abbatte sul trasporto pubblico locale. E questa volta a protestare sono i colleghi della vicina Lombardia che – a loro dire – a causa di una scelta della Regione Veneto perderebbero, a partire dall’entrata in vigore del prossimo orario invernale, 4 coppie di treni interregionali che ora collegano Venezia con Milano (da Venezia i 2090; 2098; 2106; 2110, partenza da Milano i 2089; 2095; 2107; 2113).

«La Regione Veneto il 9 luglio ha comunicato in via ufficiale ed in modo unilaterale la soppressione dei treni – denuncia l’associazione “Pendolari in orario” di Brescia – In pratica, gli unici treni di collegamento interregionali rimasti sulla linea rimasti a dar fastidio ai Frecciabianca e FrecciaRossa di Trenitalia verranno soppressi. Le motivazioni fornite dalla Regione Veneto su questa scelta riguardano una rimodulazione del servizio ferroviario interno regionale che non prevede più treni di collegamento a lunga percorrenza con le altre regioni».

Per i pendolari le conseguenze di questa decisione sono diverse, ma riguardano in egual misura sia il Veneto sia la Lombardia. «

Da dicembre non sarà più possibile muoversi tra Milano e Venezia se non con i costosissimi treni di Trenitalia passando dagli attuali 17 euro di un interregionale ai 70 euro di una Frecciarossa – denunciano i pendolari – Inoltre per chi non abita nei capoluoghi di provincia dove i Freccia di Trenitalia fermano, dovrà cambiare treno».

É pur vero che la Regione Veneto si è detta disponibile a valutare tutte le possibile soluzioni , a patto che queste non comportino esborsi.
L’assessore Chisso non nega che i problemi esistano, ma tiene anche a precisare che la questione è al vaglio della Regione che sta cercando tutti i correttivi. «Ci sono problemi con alcuni treni relativi alla Lombardia e anche all’Emilia Romagna – sottolinea l’assessore ai Trasporti della Regione Veneto Renato Chisso – I nostri tecnici stanno lavorando per migliorare la comunicazione e non creare disagi ai pendolari».

Daniela Boresi

 

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