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GRANDI NAVI – Il progetto dell’avvocato Alessio Vianello ha riscosso il favore dell’assessore Bettin

IL PERCORSO  «Va utilizzato il Canale dei Petroli»

L’ASSESSORE «Si potrebbe attuare in poco tempo»

Crociere, Bettin apre al progetto di Vianello

Il progetto che l’avvocato Alessio Vianello ha messo a disposizione del sindaco a prima vista fila lisco come l’olio. Il sindaco ieri ha scorso il nostro articolo e ha detto che è interessante e da approfondire.
Gianfranco Bettin ha avuto il tempo di guardarsi meglio la cosa e ci ha trovato almeno 6 vantaggi che mancano a tutte le altre alternative.

«Premetto che c’è un problema generale che vale per tutti i progetti in campo: dev’essere chiaro che al gigantismo si deve porre un limite: non è che se domani raddoppiano la lunghezza delle navi va bene comunque. In secondo luogo, al di là di una soluzione definitiva, bisogna continuare sulla strada dell’abbattimento dei problemi ambientali, con l’elettricità in banchina, i carburanti meno inquinanti, la riduzione insomma di fumi, rumori, emissioni».

Detto questo, che cosa ci vede di positivo l’assessore all’Ambiente nell’idea di trasferire le grandi navi nel canale industriale Nord, a fianco di Fincantieri?

«In primo luogo è praticabile molto velocemente, mentre anche il sindaco dice che tutti gli altri progetti hanno in comune che ci vogliono anni per realizzarli».

Per Bettin dal progetto si ricava che gli interventi previsti sulla laguna sono abbastanza limitati

«anche se vanno studiati con grande attenzione dal punto di vista degli effetti di sistema. Inoltre in un colpo solo questa soluzione può riorganizzare due aree strategiche per la città: la Marittima abbandonata dalle grandi navi, che diventerebbe polo per turismo d’elite molto meno impattante, con aree liberate che diventerebbero spazi per la città, destinati a nuove funzioni come università e residenza; in secondo luogo può innescare a Marghera un processo di trasformazione d’impresa e urbana che altrimenti rischia di non partire mai. Parlo della vera trasformazione che ha a che fare con un nuovo waterfront della città verso l’acqua mediato da un porto passeggeri e da una riorganizzazione funzionale che interagisca con la città. È una straordinaria opportunità».

E i crocieristi, che ci faranno a Marghera?

«Quello è un posto strategico: se vogliono andare a visitare Venezia c’è il canale Vittorio Emanuele, se vogliono prendere un treno ad alta velocità c’è la stazione a due passi, se vogliono raggiungere l’aeroporto è più comodo che da Venezia».

In definitiva

«dobbiamo prendere sul serio l’entusiasmo e le aspettative che si erano accese per il Palais Lumière, anche se era una specie di progetto evento, e convogliarle su progetti come questi che possono dare risultati concreti e creare un nuovo un pezzo di città in grado di far crescere l’economia e l’occupazione, e salvaguardare l’ambiente».

 

GRANDI NAVI – E anche il sindaco ha chiesto di valutare il piano

IL DIBATTITO – Orsoni in commissione: «Attuare da subito il decreto Clini-Passera»

«Tutte le soluzioni finora proposte hanno il limite di non essere attuabili subito, e rinviano la soluzione ai prossimi anni, spostando la palla in avanti. Fra queste anche lo scavo del Sant’Angelo-Contorta per il quale bisognerebbe addirittura aspettare variante del Prg Portuale, oltre ai tempi per le autorizzazioni e i lavori».

Parola di Giorgio Orsoni. Ed è stato così che il sindaco si è presentato ieri alla riunione congiunta di quattro commissioni (Urbanistica, Turismo, Attività produttive, Ambiente) convocate per ascoltare il parere del primo cittadino sulla questione delle “grandi navi”. E Orsoni non ha lasciato dubbi rilanciando la questione e ribadendo la necessità di dare attuazione al decreto Clini-Passera che aveva stabilito l’accesso alle navi crociera in Bacino di San Marco, ma solo sotto le 40 mila tonnellate.

«Il Decreto Clini-Passera – ha detto Orsoni – prevede che sia l’Autorità marittima ad individuare la disponibilità di percorsi alternativi al passaggio delle grandi navi per il Bacino. Ma lo stesso decreto prevede anche che nelle more di questa disponibilità si debbano adottare misure per mitigare i rischi connessi a questo momento transitorio. Se dunque rischi per la città ci sono, così come è scritto, dobbiamo pretendere un intervento immediato, nell’interesse di tutti».

In previsione del prossimo 25 luglio, giorno di convocazione a Roma del tavolo con i ministri delle Infrastrutture (Lupi) e Ambiente (Orlando), Orsoni ha rilanciato:

«Dobbiamo con forza chiedere che si arrivi a una soluzione, anche modulare, che affronti da subito questo problema. Usando quello che c’è, non quello che ci sarà. E quello che c’è, oggi, è il Canale dei Petroli e Marghera. Non possiamo chiudere gli occhi, alla riunione prevista a Roma il 25 luglio prossimo la città chiederà con forza ai ministri una data, una tempistica per l’applicazione del Decreto. Nessuno, io per primo, ha mai pensato di voler danneggiare la crocieristica che è una ricchezza che non va trascurata. Ma preservare questa ricchezza non vuol dire permettere che navi sempre più gigantesche entrino in città».

Immediata la replica del Comitato No Grandi Navi:

«Per più di un anno con ripetute dichiarazioni il sindaco, Giorgio Orsoni, ha ingenerato nei cittadini la convinzione d’avere elaborato una proposta operativa per allestire un nuovo terminal croceristico a Porto Marghera. C’è da far cadere le braccia, ma anche se sembra incredibile bisogna prendere atto che per oltre un anno il sindaco è rimasto alla finestra senza elaborare non diciamo un progetto, ma neppure un’idea, nemmeno una strategia per risolvere il grave problema del passaggio delle grandi navi nel cuore della città e in laguna».

 

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