Nuova Venezia – Orario cadenzato, i dubbi dei sindaci
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1
ago
2013
L’assessore Chisso presenta il nuovo sistema, solo una settimana per le osservazioni. «Scoperta una fascia del mattino»
Tanti numeri tutti assieme e troppo poco tempo per analizzarli. È stato svelato ieri nell’auditorium della Provincia ai sindaci del territorio, il sistema di orario cadenzato dei treni che entrerà in funzione a partire dal dicembre 2013, il nuovo modello predisposto da Trenitalia Sistemi Territoriali e Regione, frutto di un lavoro che dura da mesi. L’illustrazione però, ha lasciato perplessi gli amministratori, che hanno visto per la prima volta lo schema e che ora hanno meno di una decina di giorni per analizzarlo e produrre osservazioni.
Fretta. L’assessore regionale ai Trasporti Renato Chisso, aprendo l’incontro, va chiaro al nocciolo della questione: «Che le cose non funzionino a dovere è evidente, il nuovo modello oggi come oggi è la proposta migliore che si poteva fare e dobbiamo chiudere la partita adesso, perché tra 6 mesi potremmo trovarci in presenza di nuove offerte da parte di privati e non (come Italo), che potrebbero prenotarsi le linee e far finire in coda la Regione». Urgente dunque, “prenotarsi” le linee. Il nuovo schema è basato su due punti fissi: treni regionali veloci e regionali lenti che fermano in tutte le stazioni, si intersecano nei poli di interscambio a orari tali da realizzare coincidenze da e per direttrici diverse. Domenico Menna, il dirigente regionale dell’Unità di progetto “Trasporti Ferroviari Veneti”, ha snocciolato quaranta pagine di dati, che non hanno soddisfatto appieno gli amministratori locali, arrivati ciascuno per presentare le proprie rimostranze su qualche punto giudicato carente, ed usciti dall’auditorium pieni di dubbi. Un po’ perché la proposta è stata ritarata rispetto a quanto trapelato nelle scorse settimane (ad esempio è rispuntato il treno delle 4.38 del mattino), un po’ perché effettivamente il malloppo è complesso.
Orario cadenzato. Il nuovo modello aumenta i servizi del 23 per cento, i posti del 30 per cento, il numero di fermate del 18 per cento. Tiene conto di puntualità e coincidenze e deve essere mnemonico, a tale ora, ogni ora, c’è un treno per quella destinazione, un po’ come avviene con la metropolitana. «È un avvio», spiega Chisso, «poi tra un anno, andremo rinforzare il meccanismo, fermo restando che l’obiettivo è l’integrazione ferro gomma ma prima dobbiamo mettere un punto fermo sul ferro».
I Comuni hanno una settimana di tempo per domandare limature, perché entro la prima decade di agosto, la partita dev’essere chiusa. Gap. I sindaci hanno fatto notare che rimane scoperta la fascia del mattino, quella tra le 10 e mezzogiorno, che ci sono pochi treni notturni, che non tutti i convogli, un problema evidenziato da più parti, arrivano fino a Venezia Santa Lucia e da qui tornano indietro. Vogliono sapere quando entrerà in vigore la tariffazione unica e se ci sono già accordi tra il trasporto pubblico locale e ferrovie per gli autobus sostitutivi. La cordata formata dal sindaco di Marcon, Andrea Follini, dalla sindaca di Quarto, Silvia Conte e da Roncade, con il sostegno anche di altri amministratori, ha chiesto che venga considerata la proposta dell’associazione “Ferroviea Nordest”, che tiene in maggior considerazione i comuni di cintura e le fermate locali. Chisso ha annunciato che il Cipe ha appena stanziato un investimento di 40 milioni di euro che consentirà di sciogliere in parte il nodo Venezia, migliorando l’accesso e facendo arrivare 15 treni in più fino alla Stazione Santa Lucia.
Marta Artico
«Pochi collegamenti notturni con Venezia»
I sindaci sottolineano le criticità: serve la tariffazione unica integrata. Nuovo incontro il 26 agosto
La Regione ha promesso che l’ultima settimana di agosto, probabilmente il 26, incontrerà alcuni sindaci per confrontarsi nuovamente sui punti emersi, fermo restando che entro la prima decade di agosto, le tracce devono essere bloccate.
«A noi», spiega il sindaco di Spinea Silvano Checchin, «non interessa che ci sia un numero maggiore di treni in assoluto, ma che ci siano quando servono. Avevamo da tempo chiesto che venissero deviate alcune corse dalla Venezia-Trieste e che fossero fatte transitare per i Bivi in modo da passare per Spinea, ma non abbiamo mai ricevuto risposta».
«Bene che si inizi a discutere dell’orario cadenzato», incalza il sindaco di Marcon Andrea Follini, «ma è un sistema così complesso, che il tempo è troppo poco per metabolizzarlo. La proposta di “FerrovieaNordest” è davvero metropolitana, speriamo di avere riscontro in tal senso, ma vorrei anche sottolineare il nodo dell’imbuto di Venezia. La Regione ha voglia e forza di ragionare oltre il ponte, per liberare spazio e far arrivare anche i regionali? A noi sindaci sta a cuore il traffico pendolare, speriamo vengano tenute in considerazione tutte le possibilità».
La neoeletta sindaca di Martellago, Monica Barbiero, ha evidenziato le criticità di Maerne e Martellago, in previsione di una fermata. Il Comune di Venezia ha chiesto la tariffazione unica integrata e domandato chiaro e tondo quale quantità di utenza porterà il nuovo sistema, in vista dell’interazione con l’offerta dei servizi urbani.
«Non bocciamo questo nuovo orario, ma lo rinviamo a settembre, perché vorremmo davvero che questa rivoluzione facesse diventare il servizio affidabile», ha aggiunto la sindaca Silvia Conte, «come pensa la Regione che possiamo farcela a fare le osservazioni in poco più di una settimana? Ribadisco le criticità: la fascia del mattino, le corse della sera da e per Venezia, i pendolari mi hanno appena consegnato una petizione di quasi 100 firme per inserire un treno da Venezia per Quarto alle 24.20. Chiediamo di poterci rivedere a breve per discutere alcuni punti».
Critico l’assessore Michele Gatti di Mira: «Se siamo una regione turistica, perché fermare alle 22 le corse della sera? E poi in questi anni sono stati eseguiti interventi sulla scorta dell’Sfmr, un casello e il potenziamento di tre stazioni di cui una nuova, eppure con il nuovo sistema non vengono usate».
Per il Portogruarese, ha parlato l’assessore Ivo Simonella: «Avevamo preparato un documento, ma quanto visto oggi (ieri, ndr) è diverso. Chiaro che ci interessano la proposta e il cadenzamento, ma vorremmo capire come si integra con le regioni limitrofe, vorremmo essere sicuri del treno del mattino, ma anche capire cosa accadrà con le corse serali di ritorno da Venezia, verranno sostituite con degli autobus? E i treni porteranno le bici?. (m.a.)