Gazzettino – Inchiesta Mose. Fondi neri, Savioli non convince il Pm
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3
ago
2013
EX PRESIDENTE – Giovanni Mazzacurati chiederà la revoca dei domiciliari per ragioni di salute
INDAGATO – Pio Savioli ha ammesso di aver ricevuto soldi da imprenditori
CONSORZIO VENEZIA NUOVA – Stop all’interrogatorio. Per il magistrato l’indagato non dice tutta la verità
Gli inquirenti sono convinti che Pio Savioli non stia raccontando tutto quello che sa sulla destinazione dei fondi neri del Consorzio Venezia Nuova ad esponenti politici. È per questo motivo che il sostituto procuratore Paola Tonini ha interrotto bruscamente il secondo interrogatorio del consigliere del Consorzio pochi minuti dopo il suo inizio, contestandogli di tenere un comportamento reticente. L’episodio è accaduto giovedì: in mattinata il magistrato aveva discusso i ricorsi di alcuni indagati, tra cui lo stesso Savioli, davanti al Tribunale riesame. Nel pomeriggio ha convocato il consigliere del Consorzio Venezia Nuova con il suo difensore, l’avvocato Paolo De Girolami, per proseguire l’interrogatorio iniziato martedì e durato circa 5 ore. In quell’occasione Savioli aveva fatto ammissioni in relazione all’appalto “pilotato” per alcuni lavori al Porto di Venezia e anche in merito ad alcune somme di denaro incassate da alcuni imprenditori che avevano ottenuto lavori da parte del Consorzio; soldi che la Guardia di Finanza definisce tangenti. Savioli ha spiegato che il denaro non era per lui: dopo averlo ritirato dagli imprenditori lo avrebbe versato al Consorzio Venezia Nuova, assicurando di non sapere a chi, successivamente, fossero finiti quei soldi.
È proprio questo il punto sul quale, giovedì pomeriggio, sarebbe avvenuta la “rottura” con il pm. Savioli aveva ammesso di essersi fatto un’idea della destinazione finale: solo congetture e ipotesi, però, di cui non ha voluto fornire dettagli, proprio perché tali. Gli inquirenti evidentemente non gli credono e sono convinti che il consigliere del Consorzio Venezia Nuova (attualmente agli arresti domiciliari nella sua abitazione nel Trevigiano) sia a conoscenza di molti più particolari di quelli che ha raccontato. L’avvocato De Girolami si è trincerato dietro un “no comment”.
Nel frattempo, ieri pomeriggio il Riesame ha confermato la misura degli arresti domiciliari a Gianfranco Boscolo Contadin, detto Flavio (avvocati Sarti e Spiga), della Nuova Coedmar, una delle imprese che avrebbero accettato di ritirarsi per far vincere l’appalto alle piccole imprese suggerite dal presidente del Consorzio Venezia Nuova, Giovanni Mazzacurati. I giudici hanno invece revocato l’obbligo di dimora a Valentina Boscolo Zemello (avvocato Zarbo) della ditta Zeta, il cui ruolo viene ritenuto marginale.
Dopo la rinuncia al ricorso davanti al Tribunale, i legali di Mazzacurati (Muscari Tomaioli e Biagini) potrebbero decidere di rivolgersi al gip Alberto Scaramuzza chiedendo un affievolimento della misura degli arresti domiciliari alla luce delle precarie condizioni di salute dell’ex presidente del Consorzio.