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COMUNICATO STAMPA

Il Governo Letta regala 1,5 miliardi di sgravi fiscali al capocordata della “Romea Commerciale”, l’europarlamentare PDL Vito Bonsignore. I costi saranno scaricati sui cittadini che non evadono il fisco aumentando le tasse.

La Orte-Mestre, come la TAV e come il MOSE, è un mostro pronto a divorarsi non solo i territori, ma anche i denari pubblici.

Continuare a non vedere tutto il marcio che si nasconde dietro alle “grandi opere” e al sistema del project financing è un comportamento da “struzzi” moralmente e politicamente inaccettabile.

Pur di approvare la Orte-Mestre il Governo Letta rinuncia a 1,5 miliardi di euro di imposte, scaricando il mancato introito sulla fiscalità generale, ovvero sui cittadini che pagano le tasse.

Questa è infatti quello che succederà dopo l’approvazione della delibera CIPE da parte della Corte dei Conti che prevede la defiscalizzazione delle opere in project financing come la Romea Commerciale. Il ministro Lupi riesce quindi in quello che per mesi aveva tentato l’ex ministro Passera, regalando un bonus miliardario al suo collega di partito Vito Bonsignore, europarlamentare del PDL  che con la sua GEFIP Holding è a capo della cordata proponente.

Il fatto grave, sottolinea il comitato rivierasco, è che con l’approvazione della Orte-Mestre il Governo Letta si rende responsabile non solo la devastazione ambientale di ben 4 Regioni, ma anche di un’operazione molto pericolosa  per i conti pubblici: infatti oltre al miliardo e mezzo di sconto fiscale, anche gli altri 8,5 miliardi che la GEFIP Holding dovrebbe anticipare finiranno per essere pagati dalla collettività. Lo dimostra il fatto che ad oggi non esiste un piano economico finanziario che attesti la sostenibilità dell’opera, e pure le stime sui flussi di traffico previste appaiono inattendibili e sovrastimati. Quindi se i pedaggi (inevitabilmente elevatissimi) non saranno in grado di garantire il rientro degli investimenti sarà lo Stato a dover restituire i soldi alle banche usando risorse pubbliche.

Miopi e ipocrite sono poi le posizioni di chi, come alcuni amministratori e politici locali, si limita a discutere su dove la Riviera del Brenta dovrebbe essere sventrata dalla nuova autostrada. Dopo anni di denunce da parte dei comitati, le inchieste  di questi mesi sul sistema “Baita” stanno finalmente svelando tutto il marcio e il malaffare che si nasconde dietro alle cosiddette “Grandi Opere” e al sistema del project financing; continuare a nascondere la testa sotto la sabbia come fa la Sindaca di Dolo è da irresponsabili e significa  rendersi politicamente complici di un sistema perverso.

Opzione Zero annuncia intanto la convocazione urgente di una riunione della Rete Stop Or-Me, il coordinamento nazionale dei comitati e delle associazioni contrarie alla Orte-Mestre, per decidere quali azioni mettere in campo per bloccare l’iter di approvazione della nuova autostrada.

 

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