Gazzettino – Venezia. Comune padrone per escludere le navi.
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
30
set
2013
AMBIENTE & ECONOMIA – Il testo prevede l’estromissione delle crociere con un terminal dedicato
Con il disegno di legge di Casson lo Stato cede pezzi importanti di laguna. Ecco quali sono
Cosa farebbe il Comune se ricevesse in regalo il bacino di San Marco e il canale della Giudecca? Può sembrare strano, ma non tutti sanno che le acque che circondano San Marco non appartengono alla città, bensì al Demanio. È anche per questo che il Comune non può imporre un divieto ai taxi che circolano senza la sua autorizzazione ed è per questo che deve subire il passaggio di navi sempre più grandi senza poter dire una parola e senza ricavarne un euro.
Il disegno per la riforma della Legge speciale, avente come primo firmatario il senatore del Pd Felice Casson, prevede proprio di eliminare questa e altre storture. Contrariamente a quanto si pensava, è cominciato l’esame in commissione Ambiente del Senato e secondo Laura Puppato, senatrice Pd cofirmataria del provvedimento, si potrebbe arrivare ad un’approvazione entro Natale. Sempre, ovviamente, che il governo delle larghe intese tenga botta.
Oltre al Bacino e al canale della Giudecca, è prevista la cessione dell’Idroscalo e del forte di Sant’Andrea, dell’Arsenale (già attuata), l’ex scalo ferroviario di San Basilio e l’ex lavaggio carrozze di Santa Marta, parecchi forti del Lido e di Pellestrina. In questo modo, la città tornerebbe ad essere padrona delle sue acque e potrebbe decidere di non far più passare le grandi navi o limitarne il passaggio.
Indipendentemente da questo, trattandosi di una materia che comunque travalicherebbe le competenze della città, all’articolo 9 la norma prevede che “deve essere prevista la specifica estromissione dall’intera laguna delle grandi navi da crociera, con apposito terminal dedicato”.
Inoltre è previsto l’obbligo “per tutte le navi che entrano nella laguna o che utilizzano strutture portuali esterne l’obbligo di usare carburanti con bassissimi contenuti di sostanze inquinanti, applicando i limiti più restrittivi imposti dalla normativa internazionale”.
Infine, all’articolo 4, in cui si parla dei trasferimento dei poteri del Magistrato alle Acque, si precisa che “è trasferita esclusivamente al Comune di Venezia, oltre alla proprietà, la competenza sul bacino di San Marco e sul canale della Giudecca, per i quali ogni regolamentazione, limitazione o interdizione è attribuita al sindaco, sentito il Consiglio comunale”. Più chiaro di così.
VENEZIA – Grandi navi. Il Pd pensa a un referendum popolare
GRANDI NAVI – Il Pd chiede l’applicazione del decreto e poi una consultazione popolare
Solidarietà di Zaia a Renata Codello
Nell’immediato, per il deputato Michele Mognato, occorre «una data certa per l’applicazione del decreto Clini-Passera e il numero chiuso per le navi. Di cui alcune ospitate in via transitoria a Porto Marghera».
E a medio-lungo termine, «una scelta condivisa, legata a un nuovo piano di economia cittadina. Che, in ogni caso, richiederà tempi lunghi di realizzazione».
Mentre per il senatore Felice Casson, «problemi così delicati non possono essere risolti nelle segrete stanze. La salvaguardia di Venezia deve andare di pari passo con la sua rivitalizzazione. E una volta giunti a una decisione, il territorio dovrà essere consultato. Non necessariamente con un referendum, ma con questo o un altro dei meccanismi consentiti ai cittadini per esprimersi direttamente».
Si è concluso così, ieri a San Leonardo, il dibattito pubblico su «Grandi navi e portualità», organizzato dai Giovani democratici e dai circoli Pd nell’ambito del ciclo d’incontri «Democratici in campo».
Durante il suo intervento, Casson ha detto che «altri scavi la laguna non è in grado di tollerarli: ogni progetto che li preveda dovrà essere rigettato». Aggiungendo che «occorrerà tutelare il lavoro e confrontarsi con i sindacati. Senza ricorrere al terrorismo sociale, come stanno facendo Vtp e Autorità portuale».
L’incontro è stato occasione per presentare i risultati della commissione di lavoro di Giovani democratici e Pd sul futuro della portualità veneziana. Con uno studio che non propone soluzioni, «tutte da spiegare e verificare», ma concentra l’attenzione sul metodo: «Questa analisi del presente e su un più ampio arco temporale affronta aspetti diversi e l’evoluzione del settore – ha spiegato Sandro Moro – Obiettivo del Pd è la comparazione dei progetti, da dibattere pubblicamente e sottoporre a valutazioni economiche, sociali e ambientali. E una volta scelto il migliore, ridurre al minimo i tempi di esecuzione».
Sul medesimo tema, la giornata ha registrato altre prese di posizione a favore della soprintendente Renata Codello, accusata di «silenzio» dal Comitato No grandi navi e Italia Nostra. Secondo il presidente della Regione, Luca Zaia, «non ha senso attaccare la soprintendente sulla questione delle grandi navi in bacino San Marco. Si tratta di accuse infondate, ingiuste e strumentali nei confronti di chi sostiene ogni giorno con intelligenza e puntigliosità l’onere di salvaguardare Venezia e il suo patrimonio». Anche per il rettore dell’Università Cà Foscari, Carlo Carraro, «l’impegno e l’attenzione di Renata Codello per la tutela della città storica sono fuori discussione, come la sua professionalità e competenza». Mentre Angela Vettese, nel manifestare alla soprintendente la solidarietà dell’assessorato alle Attività culturali, sottolinea che «l’ultima cosa di cui si sente il bisogno nel districare un nodo tanto complesso è un qualsiasi protagonismo. Renata Codello si è attenuta alle sue competenze, evitando di utilizzare la vicenda per ottenere visibilità personale».
Vettor Maria Corsetti