Nuova Venezia – Tra Mirano e Dolo “sfida” di ospedali
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
1
ott
2013
Dopo il salvataggio della Cardiochirurgia parte la raccolta firme per il punto nascite. I comitati locali si sfidano.
MIRANO. Asl 13, la mobilitazione continua. Nel Miranese e in Riviera non basta aver salvato Cardiochirurgia, ora il comitato Salvioli chiama a raccolta di nuovo tutti i cittadini, partiti e associazioni per raccogliere nuove firme a favore della Maternità. E qui inevitabile, sarà “guerra di campanile” tra Mirano e Dolo.
«C’è moderata soddisfazione per il voto in quinta commissione regionale, che ha riconosciuto l’ottima attività svolta dal polo cardiovascolare di Mirano riaprendo la Cardiochirurgia in collaborazione con l’Asl 12 di Mestre», afferma il coordinatore del Salvioli, Aldo Tonolo, «insomma, lo consideriamo un riconoscimento dell’eccellenza del reparto miranese, che ora dovrà essere ratificato dalla giunta regionale».
Per il resto però continuano le note dolenti: «Qualcuno vorrebbe portare Ostetricia-Ginecologia a Dolo» rileva Tonolo, «malgrado il primato dei parti a Mirano (1350 all’anno, primo punto nascite in provincia di Venezia), le quattro sale operatorie perfettamente a norma ed il più vasto bacino d’utenza. Noi rivendichiamo invece la continuità operativa di un ospedale per acuti integrato su due sedi, Mirano e Dolo, portato avanti da tempo con successo dall’Asl 13 e da tante altre Asl nel Veneto». Il comitato dunque continua la mobilitazione inaugurata con la raccolta di seimila firme in sei giorni da parte di Cuore Amico per salvare Cardiochirurgia.
«Se ne debbono raccogliere ancor di più per il settore Materno-Infantile», afferma Tonolo, «che deve restare a Mirano e a cui è legata la realizzazione del monoblocco De Carlo 3». Già coinvolti i partiti miranesi, ora il Salvioli vuole fare lo stesso con le associazioni attraverso la Consulta del volontariato.
La battaglia dunque prosegue e i fronti aperti sembrano essere anche altri: «I tre reparti ospedalieri presenti a Noale (Lungodegenza, Medicina dello sport e Riabilitazione funzionale) saranno giocoforza trasferiti a Dolo, in quanto Noale non è più un ospedale ma una semplice struttura a vocazione territoriale», conclude Tonolo, «finalmente si potrà fare della vera riabilitazione a Dolo: è irragionevole infatti che da anni la prima spesa dell’Asl 13 sia rappresentata dall’acquisto di prestazioni di riabilitazione presso altre Asl».
A Dolo si risponde travestiti da “uomini sandwich” per difendere le strutture e i servizi dell’ospedale di Dolo e dell’Asl 13. Questa è l’insolita e curiosa trovata dei volontari del comitato “Bruno Marcato” e delle altre associazioni che domenica erano presenti in piazza Cantiere a Dolo, in occasione della giornata della salute, per distribuire volantini che sostenevano la richiesta di salvaguardia, di nuovi investimenti e maggiori risorse per il polo dolese. I volontari, che indossavano manifesti di fronte e di retro, hanno attirato l’attenzione delle centinaia di persone presenti che hanno ritirato il volantino e chiesto informazioni a riguardo. La mobilitazione “pro ospedale di Dolo e Asl 13” si concluderà sabato prossimo con una grande manifestazione pubblica lungo le vie del centro cittadino.
Filippo De Gaspari e Giacomo Piran