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Sanità, raccolte tremila firme per Ostetricia-ginecologia

Oltre tremila firme raccolte in meno di una settimana a difesa del reparto «Materno-Infantile» dell’ospedale di Mirano. La petizione è stata lanciata nei giorni scorsi dal comitato Carlo Salvioli e ha fatto registrare subito una risposta massiccia. La raccolta-firme è stata indetta per opporsi alla paventata chiusura di un primariato di Ostetricia-Ginecologia.

Dieci giorni fa la commissione regionale Sanità ha prospettato l’unificazione tra il primariato di Dolo e quello di Mirano. Il comitato teme un ridimensionamento dell’attività miranese: «Il reparto di Mirano non si tocca, qui ci sono un primario di grande esperienza e quattro sale completamente a norma. A Dolo i parti sono 850 all’anno, mentre Mirano con 1350 parti rappresenta il primo punto-nascite della Provincia».

L’altro capitolo riguarda Cardiochirurgia: per il direttore generale 223 pazienti all’anno rappresentano un volume troppo basso ed è necessario integrarsi con altre Ulss; anche in questo caso il comitato teme i tagli al servizio e dunque il coordinatore Aldo Tonolo attacca: «Il direttore è in malafede. Il parere di comitati e cittadini va sempre ascoltato, con un referendum popolare hanno il potere di mandare a casa la direzione di una Ulss».

Il direttore Gumirato replica: «Certi toni sono offensivi nei confronti dell’Ulss, i dati riportati sull’attività di Cardiochirurgia sono conosciuti e incontrovertibili. Sono in serena attesa delle decisioni della giunta regionale, sulla base delle quali porterò avanti il mio lavoro». Una decisione che potrebbe arrivare in queste settimane.

 

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