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Mirano. Pavanello furibonda contro la Regione che vuole tagliare i 19 milioni già promessi per le opere di mitigazione

MIRANO. Avvocati in campo e blocchi stradali imminenti. Mirano reagisce male, malissimo al disegno di legge che in Regione rischia di far piazza pulita dei fondi per le opere complementari al Passante, gli ormai famosi 19 milioni di euro che la città attende e sollecita da anni. Stavolta la mobilitazione non è una boutade di qualche comitato particolarmente arrabbiato. Anche Maria Rosa Pavanello, adesso, ha perso il controllo. Sembra di rivederla quand’era capogruppo tra i banchi dell’opposizione, mordace e risoluta, tanto da mettere da parte ogni aplomb istituzionale. Il sindaco di Mirano non ci sta: ha aspettato, è andata in Regione più volte, ha parlato in commissione, inviato lettere e ultimatum garbati, ha usato insomma tutte le buone maniere. Il colpo di spugna sulle opere complementari però è francamente troppo e adesso il primo cittadino annuncia azioni clamorose: «Abbiamo già dato mandato ai nostri avvocati di prendere in mano la questione», sbotta il sindaco, «l’accordo di programma non sarà un contratto ma è giusto che la questione diventi legale». Non è questione di cercare un occhio di riguardo per Mirano, assicura il sindaco. «Siamo l’unico paese del Passante che si è subìto traffico e casello fuori da ogni previsione, con le conseguenze che tutti noi conosciamo e non ci è mai arrivato il becco di un quattrino. Chiediamo, anzi pretendiamo, che arrivi subito almeno una prima tranche dei soldi promessi per mitigare l’impatto che queste opere hanno avuto. Abbiamo già messo in mora la Regione con la richiesta di attivazione del collegio di vigilanza previsto dalle legge (che prevede interventi sostitutivi di fronte alle inadempienze regionali, ndr), adesso intraprenderemo tutte le altre azioni possibili, legali e non solo».

Pavanello non lo dice apertamente, ma lascia intendere di essere pronta perfino a bloccare il casello.

Che a Mirano si stia pensando ad azioni clamorose e che i tentativi istituzionali abbiano ormai esaurito il loro tempo è ormai palese e non solo a sentire il sindaco.

Comitati e partiti sono in subbuglio, soprattutto ora che il mancato arrivo dei 19 milioni di euro promessi ha il nome dei 23 interventi previsti dagli accordi e che rischiano di saltare. Forse non tutti, ma una buona parte sì. Mirano potrebbe perdere in un sol colpo opere che in città hanno fatto scaldare gli animi per anni: la rotonda di via Luneo, la ciclabile di via Scaltenigo, l’anello in zona ospedale e la sistemazione di via Vetrego-Porara, per citarne alcuni. Pavanello non ci sta: «Pretendiamo garanzie, altrimenti la città non starà a guardare».

Senza mai nominare il possibile blocco (già la prossima settimana?) il sindaco Pavanello chiama a raccolta tutti i partiti, i comitati, le associazioni, i cittadini.

D’altronde le cattive notizie riguardano tutti, da via Luneo a nord all’area sud di Vetrego, Scaltenigo e Ballò, passando per Campocroce, Zianigo e naturalmente il capoluogo.

Filippo De Gaspari

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mirano

Tra i progetti che saltano rotatorie e piste ciclabili

MIRANO. Cosa perde Mirano senza i suoi 19 milioni di euro? La somma copre un elenco di 23 opere che il territorio aspetta da anni, tra promesse e rinvii. Ora tutte a rischio. Rotatorie principalmente, per mettere in sicurezza i tanti incroci pericolosi: si va da quello tra via Cavin di Sala e via Galilei, in zona commerciale e quella in centro a Zianigo, nel contesto della riqualificazione della piazza. Sempre Zianigo rischia di veder sfumare la sistemazione di via Desman, con rondò agli incroci con via Varotara e via Bollati. Addio anche alla ciclabile di via Scortegara, tra Villa Bianchini e via Desman. Anni di confronto serrato e proteste al quartiere nord di Mirano e ora rischia di saltare tutta la riqualificazione della zona ospedale: rotonda tra via Dante e via Villafranca, riqualificazione di via Mariutto, via Dante, via Villafranca e via Zinelli con la circuitazione prevista.

Quasi un incidente a settimana al crocevia tra via Luneo e via Zinelli, ma lì adesso torna in discussione anche la rotonda, così come il percorso ciclopedonale di collegamento con il centro.

Nessuno si occuperà più neppure dell’area sud, quella più bistrattata dal Passante: in dubbio la rotonda tra via Porara Gidoni e via Scaltenigo, la messa in sicurezza di via Caltana fino al ponte delle Fratte e l’agognata pista ciclabile di via Scaltenigo. Così come potrebbe saltare la rotonda tra via Chiesa e via Cavin a Campocroce e quella vicino al teatro, tra via Pestrino e via della Vittoria.

A Ballò rischia la rotatoria al capitello della Madonna, all’ingresso del paese e punto interrogativo, ora, anche sul destino di via Porara e via Vetrego, che oltre al traffico, attendono da anni una sistemata. Tra i 19 milioni era compreso anche il super sistema di videosorveglianza, con 50 punti dotati di telecamere sparsi per tutto il comune.

(f.d.g.)

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