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«La classe politica deve assumere un ruolo di arbitro per una soluzione più vantaggiosa per la Tav».

Il comitato che si oppone al quadruplicamento della linea Venezia-Trieste scende nuovamente in campo.

«Mi aspetterei», spiega Paolo Perissinotto del comitato di San Donà contro il quadruplicamento della linea Venezia Trieste, «in questa fase di stagnazione economica, posto che la Tav/Tac non rappresenta in questo momento una priorità, e viste le criticità del tracciato litoraneo, un interessamento degli amministratori del territorio. Lo riteniamo sulla base di dati tecnici oggettivi e criteri di valutazione omogenei, e condivisi da tutti i soggetti interessati, compreso le popolazioni coinvolte, che spesso non si sentono adeguatamente rappresentate neppure dai propri amministratori locali. Questa, a nostro avviso, è la sfida che hanno ora davanti le amministrazioni interessate. Vedremo se sapranno effettivamente smarcarsi dal mondo di certezze preconcette e posizioni e soluzioni già confezionate che continuano a propinarci e, viene il sospetto, create ad uso e consumo di particolari attori politici ed economici».

(g.ca.)

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