Nuova Venezia – Nogara-Mare, rush finale sulla defiscalizzazione
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
16
ott
2013
Autostrade: la Regione prova a “risparmiare” 50 milioni sul project financing
Serenissima attende il verdetto e nomina Zoletto (Mantovani) come nuovo ad
VENEZIA – L’attesa di queste ore è ampiamente giustificata. Perché dal calderone della legge di stabilità dipende, anche, la possibilità per la Regione Veneto di derubricare un impegno da 50 milioni. Per l’Autostrada regionale Medio Padana Veneta, meglio nota come Nogara-Mare Adriatico, sono ore importanti. Uno dei pochi, forse l’unico, project financing regionale che può realmente essere cantierato è in corsa per godere degli sconti previsti dalla legge 183/2011. Strumento che molti enti concedenti e società concessionarie vedono come l’unica strada per cercare di salvare le molte operazioni ferme a causa di piani economici che non reggono più.
Per la Nogara-Mare il discorso è parzialmente diverso: la Regione vuole portare in Giunta, entro la fine del mese, la delibera di individuazione del concessionario. Se riuscirà a ottenere la defiscalizzazione “baratterà” il beneficio fiscale per il concessionario, ovvero per colui che realizzerà e gestirà l’opera, con il previsto contributo pubblico alla realizzazione da 50 milioni. L’opera vale, complessivamente, 2 miliardi ed è destinata a collegare il tratto compreso tra il casello di Nogarole Rocca sulla A22 e Adria.
La gara europea della Regione per assegnare la concessione dell’opera si è chiusa a dicembre 2012 con la sola offerta del proponente (ovvero della società che ha proposto l’opera alla Regione) Confederazione delle Autostrade Spa. Si tratta della società che riunisce Autobrennero, A4 Holding, Autocamionale della Cisa, Centro Padane, Serenissima (ovvero l’ex Venezia-Padova), Autostrada Torino Alessandria Piacenza e Serravalle. In pratica, con l’eccezione di Autovie Venete, sono in corsa direttamente tutti i concessionari autostradali del Nordest. Compresa la Serenissima che è un ex concessionario. Proprio per questo motivo, tra gli attori coinvolti è quello che con maggiore attenzione tiene alle sorti del project. Serenissima è controllata, con il 36,5% dalla Mantovani della famiglia Chiarotto. E da qui si capisce anche l’attendismo della Regione, che ha preferito tergiversare in attesa di capire i contorni dell’inchiesta che ha colpito la Mantovani e in particolare l’ex guida, nonché “architetto” dell’operazione Serenissima, Piergiorgio Baita.
L’ultimo Cda di Serenissima, a proposito di Nogara-Mare, ha indicato due nomi per il neo costituito consiglio dei rappresentanti: Gianfranco Zoletto (uno degli a.d. Mantovani) ed Ernesto Pezzetta. Consigliere espresso da Autovie, secondo socio di Serenissima con il 22,3%, che in virtù del forte impegno sul progetto terza corsia su ogni delibera esprime voto contrario. Nella stessa seduta è stato nominato a.d. di Serenissima lo stesso Zoletto in sostituzione di Bruno Binasco che, uscito dal gruppo Gavio, ha lasciato tutte le cariche collegate. Serenissima non parteciperà all’aumento A4 Holding (oggi ha il 7,9%) né ha esercitato la prelazione nell’ambito della vendita di azioni Autovie avviata dal Porto di Venezia (0,04% per un valore di circa 180mila euro).
Matteo Marian – @matteomarian
«Tav deve passare dal Marco Polo»
costa (porto)
TRIESTE. «Dal punto di vista del finanziamento ci sono dei soldi da spendere entro il 2015, si tratta dei progetti che riguardano la tratta San Polo (Monfalcone)-Trieste e la Trieste-Divaca». Lo ha ricordato il presidente dell’Autorità portuale di Venezia, Paolo Costa, al termine del tavolo di Transpadana riunito nel capoluogo giuliano. Quanto alla linea ad alta velocità/alta capacità tra Venezia e Trieste, Costa ha posto soltanto due condizioni: in primis a Venezia «non si ripeta l’errore madornale di Fiumicino o Malpensa, dove l’alta velocità non è collegata all’aeroporto». In secondo luogo, ha aggiunto, «il vero problema delle linee è se basti rattopparle o farle nuove. Io non ho una preferenza, purchè siano utili al passaggio dei treni merci da 750 metri».