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I sindacati: puntiamo su porto, aeroporto, turismo e settori innovativi

La Camera di commercio: facciamo più formazione delle maestranze

Porto Marghera: oggi più che mai è qui che si concentrano le speranze per il rilancio dell’economia e dell’occupazione veneziane. È in quest’area, dicono i sindacati, che bisogna attrarre investimenti, creando nuovi posti di lavoro nel settore dell’industria, soprattutto manifatturiera, e invertendo le tendenze nefaste contenute (pure) nei dati del sistema Excelsior di Unioncamere.

«Anche se alcuni studi dicono che la situazione sta migliorando», commenta Lino Gottardello, segretario generale della Cisl provinciale, «il problema esiste ed è grave. C’è carenza di posti di lavoro e molte aziende stanno utilizzando la cassa integrazione e non si sa quando riusciranno a ripartire. Per creare occupazione bisogna attirare nuovi investimenti. Venezia deve puntare sui suoi asset strategici: porto, aeroporto, turismo. È necessario reindustrializzare il territorio, valorizzando in particolare Porto Marghera».

In tale contesto, diventa fondamentale il ruolo della politica e degli enti locali. «Servono certezze», continua Gottardello, «l’amministrazione comunale deve mostrarsi decisa, bisogna dare certezze agli investitori».

Per quanto riguarda i tanti lavoratori prima impegnati nella varie realtà industriali del territorio e ora a casa, “dobbiamo dare loro una speranza e non perdere queste professionalità che si portano dentro una cultura del lavoro unica e importante».

Italia Scattolin della Cgil provinciale manifesta tutta la propria preoccupazione per una situazione sempre più grave: «I dati del sistema Excelsior si aggiungono a quelli già ampiamente negativi degli anni passati. Dal 2009 a Venezia si sono persi circa 15mila posti di lavoro. Da noi esiste un’economia troppo schiacciata sul turismo e sui servizi. E in questi comparti abbiamo imprenditori che non investono sui giovani, sulle donne e che continuano a instaurare rapporti di lavoro precari, a termine. Abbiamo una sistema basato sul terziario, a bassa specializzazione e a bassa scolarizzazione. Bisogna investire sui settori innovativi, serve un nuovo sviluppo, un territorio incentrato solo sul turismo non ha futuro».

Dal canto suo, la Camera di Commercio di Venezia è impegnata da tempo nella formazione dell’imprenditorialità con la sua agenzia speciale VeneziaOpportunità. «È fondamentale», spiega il segretario generale Roberto Crosta, «investire nella formazione delle maestranze affinché gli inserimenti siano più veloci». Le difficoltà di assumere da parte delle aziende è comunque legata a doppio filo al costo del lavoro quindi al cuneo fiscale. «Il datore stenta ad assumere», sottolinea Crosta, «piuttosto utilizza la manodopera di cui già dispone sfruttando gli straordinari, ma così si corre il rischio di smarrire il patrimonio di professionalità per lo sviluppo necessario del territorio».

(g.cod.)

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