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Nuova Venezia – Mose, le paratoie sono “instabili”.

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

17

ott

2013

Gli ingegneri Di Tella e Sebastiano rilanciano i dubbi sulla “risonanza”. I comitati: «Noi parte civile»

VENEZIA «Le paratoie si sollevano? In condizioni di mare calmo è logico. Ma il Consorzio non ha ancora risposto ai dubbi tecnici sollevati negli ultimi anni sull’instabilità del sistema in caso di mare mosso».

Pochi giorni dopo la grande inaugurazione, mentre il sindaco Orsoni è partito per New York dove illustrerà le meraviglie del progetto Mose, i comitati tornano all’attacco.

«Intendiamo costituirci parte civile nei processi», annuncia il portavoce di Ambiente Venezia Luciano Mazzolin, «per sapere che fine hanno fatto i soldi della collettività».

«La responsabilità non è tanto delle imprese», dice Armando Danella, per anni dirigente della Legge Speciale in Comune, «ma di tecnici e politici che non hanno controllato e hanno dato il loro via libera a un’opera per cui ancora non abbiamo tutte le garanzie. Abbiamo chiesto alla Corte dei Conti di bloccare i beni per eventuali risarcimenti futuri».

Ieri mattina a Ca’ Farsetti i comitati hanno portato l’ingegnere Vincenzo Di Tella, autore nel 2008 di un progetto alternativo al Mose («Le paratoie a gravità») e di recente assolto in tribunale dove era stato citato dal Consorzio per diffamazione.

«Mi avevano chiesto i danni», racconta, «perchè dicevo che il loro sistema non funzionava, e che le paratoie sono instabili, soggette al fenomeno della risonanza subarmonica».

Di Tella sostiene che gli studi alla base dell’approvazione del progetto Mose siano stati fatti, per quanto riguarda il fenomeno delle oscillazioni, su modelli in vasca e non su modelli matematici.

«Anche uno studente sa», dice l’ingegnere, «che certi effetti si manifestano solo in scala 1:1 e non sui modellini».

Il modello usato, sempre secondo Di Tella, sarebbe stato giudicato insufficiente anche dal professor Chang Mei, esperto che aveva indicato già nel 1997 la necessità di approfondire il fenomeno risonanza.

«Anche le lunate a protezione dallo scirocco», ha rivelato l’ingegner Gaetano Sebastiani, «forse sono state fatte proprio per proteggere le paratoie dallo scirocco. Ma il fenomeno si vedrà con la bora».

Dunque per i due tecnici occorre che i progettisti si sottopongano al confronto e diano risposte ai quesiti irrisolti.

«Le nostre obiezioni sono state riprese anche dalla società Principia, contattata nel 2008 dal Comune di Venezia. le risposte non sono mai state rese pubbliche. Perché non facciamo un confronto pubblico?».

Gianluigi Placella (Cinquestelle), vicepresidente della commissione di indagine sulla Mantovani, ha annunciato che i due ingegneri saranno ascoltati dalla commissione. «Occorre fare chiarezza sui processi decisionali che hanno portato all’approvazione del Mose. In sala Beppe Caccia (In Comune), Sebastiano Bonzio (Sinistra), Renzo Scarpa (Gruppo Misto).

L’«inaugurazione» di sabato, sotto telecamere e tv di mezzo mondo, non basta dunque ai comitati. «Dopo la bufera giudiziaria vogliamo sia fatta piena luce sui rapporti del Consorzio Venezia Nuova con la politica», denuncia Mazzolin, «ma soprattutto chiediamo la garanzia che il sistema funzioni. Da quello che hanno detto gli ingegneri i dubbi rimangono».

Alberto Vitucci

 

interrogazione di bonzio

«Quanto è costata la farsa?»

«Una cerimonia farsa. Propaganda a spese dei contribuenti davvero fuori luogo. Quanto è costata la cerimonia di sabato?«. Sebastiano Bonzio, consigliere comunale della Federazione di sinistra ha presentato ieri una interrogazione al sindaco Orsoni. «Sappiamo che la gestione dell’evento non è stata a carico del Comune», scrive Bonzio, «ma è doveroso da parte del primo cittadino informare su quanti soldi si siano spesi per organizzare quella campagna pubblicitaria. Giro in nave e barconi per circa duecento tra autorità e giornalisti, buffet a bordo, elicottero per le riprese, taxi, alberghi pagati ai giornalisti che venivano da fuori. E l’incarico a una agenzia esterna di comunicazione. Bonzio ricorda anche che «non si è trattato di una inaugurazione, ma una movimentazione normale delle prime 4 paratoie su 78. Effettuata in pompa magna ma in condizioni di mare calmo e assenza di vento e di corrente». (a.v.)

 

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