Nuova Venezia – Passante, l’aria e’ veleno. E l’Arpav e’ senza soldi.
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23
ott
2013
Silvano Checchin, sindaco di Spinea: dobbiamo pagarci da soli le centraline
Dopo l’apertura della bretella il Villaggio dei Fiori è più inquinato di Mestre
SPINEA – Paesi lasciati soli a combattere contro il mostro Passante. Dopo Mirano, che contro la Regione ha schierato gli avvocati e minaccia perfino blocchi stradali, anche Spinea si scaglia contro gli enti gestori.
Il sindaco Silvano Checchin non è tenero: «Siamo abbandonati a gestirci da soli i problemi», afferma. L’ultimo, clamoroso, riguarda i monitoraggi ambientali: per quest’anno Spinea dovrà arrangiarsi, pagandosi di tasca propria anche la centralina di rilevamento dei livelli di inquinamento che l’anno scorso aveva monitorato aria e livelli acustici al Villaggio dei Fiori. L’Arpav, l’agenzia regionale per l’ambiente, non ha più fondi da stanziare e così il Comune è stato costretto a prevedere 20 mila euro di soldi propri per misurarsi Pm10 e decibel in città.
Firmata la delibera, adesso Checchin chiede il conto: «Non c’è un piano di monitoraggio ambientale», sbotta, «e se c’è non si capisce chi, come e con quali fondi debba essere attuato, rendendo i dati pubblici e trasparenti».
Che dei monitoraggi ci sia bisogno è fin troppo chiaro leggendo gli ultimi dati, quelli monitorati da Arpav lo scorso inverno, dal 20 novembre 2012 al 14 febbraio 2013. Si scopre che a Spinea si è respirato peggio che a Mestre: le concentrazioni medie giornaliere di polveri Pm10 hanno avuto infatti una media di 61 microgrammi per metro cubo in via Pozzuoli, al Villaggio dei fiori, contro i 52 misurati nello stesso periodo al parco Bissuola a Mestre. I superamenti della soglia prevista per legge sono stati 59 a Spinea, contro i 41 a Mestre, che pure ha traffico in quantità. Semplificando si potrebbe dire che il Passante si è portato dietro i malanni della vecchia tangenziale e questo si poteva anche immaginare. Che i Comuni del Passante abbiano subìto danni ambientali è sotto gli occhi di tutti, il guaio è che ora si rischia di non affrontarli. O di lasciare i Comuni soli. Con un altro inverno alle porte, Spinea dubita di poter ottenere risultati molto diversi da quelli della scorsa stagione. In più dovrà pure misurarseli.
«Siamo all’assurdo», afferma Checchin, «manca un soggetto che imponga al gestore di provvedere alle campagne di monitoraggio, oggi non si capisce a chi tocchi farlo, come e con quali fondi. I meccanismi decisionali sono troppo lenti per le risposte che continuamente ci vengono chieste. Lavoriamo al buio, facendoci le nostre riunioni incalzati da cittadini e comitati e ora anche mettendoci i soldi del bilancio comunale».
Filippo De Gaspari