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GRANDI NAVI – La proposta dei docenti Iuav Boato, Vittadini e Giacomini

Banchina galleggiante agganciata all’isola del Mose. Apertura alla soluzione temporanea del sindaco.

L’idea per una banchina crociere in bocca di porto continua a raccogliere consensi. La versione riveduta del progetto a ridosso del molo foraneo di punta Sabbioni era stato presentato pochi giorni fa dal proponente Cesare De Piccoli. Una variante di questo progetto, con la banchina galleggiante “ancorata” all’isolotto artificiale del Mose arriva da un’idea di Stefano Boato, Carlo Giacomini e Maria Rosa Vittadini, docenti dello Iuav ed esponenti del movimento ambientalista della prima ora. La loro proposta è articolata e consentirebbe se attuata di mantenere le navi di medio tonnellaggio alla Marittima, di rialzare il fondale dei canali marittimi e del bacino di San Marco, portandolo a 8 metri.

E, soprattutto, non considerano uno scandalo l’ipotesi temporanea di un trasferimento delle navi più grandi in una banchina di Porto Marghera, così come proposto dal sindaco Giorgio Orsoni.

«Purché – dicono – sia una soluzione transitoria e realmente provvisoria, che non comporti alcun intervento strutturale. Una grande nave Msc ha ormeggiato a settembre nelle proprie banchine di Marghera e soluzioni simili si attuano ogni anno per la festa del Redentore».

Per Boato, Giacomini e Vittadini, dunque, le infrastrutture del Mose potrebbero essere utilizzate per risolvere il problema delle grandi navi in modo abbastanza veloce.

«Si potrebbe realizzare in 18 mesi – concludono – e i costi sarebbero contenuti, senza dimenticare che la struttura potrebbe essere riutilizzata anche per funzioni diverse».

Dal canto suo, il comitato No grandi navi ribadisce il suo no ad ogni ipotesi di permanenza in laguna delle navi.

«Il sindaco – dicono – ha un solo mandato: quello del Consiglio comunale che ha stabilito che le grandi navi debbano essere estromesse».

Intanto, gli operatori crocieristici colgono l’occasione per intervenire alla cerimonia per i 20 anni del Ciset di Ca’ Foscari.

«È tutto da provare il danno che può provocare la nave ai fondali – attacca Gianni Rotondo, general manager della Royal Caribbean – rispetto alla marea o al traffico superficiale dei traghetti. Sono invece ovvi i benefici per la città».

 

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