Gazzettino – Venezia. “Turismo, bisogna voltare pagina”
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
29
ott
2013
VENEZIA E IL FUTURO
TICKET D’INGRESSO «Non si può. Lascerebbe a casa i meno abbienti»
EXPO 2015 «Sarà un’ottima occasione per una vera gestione degli arrivi»
«Veneziani resi stranieri e detenuti in casa propria»
L’assessora Vettese: «Due terzi della città sono vuoti, dobbiamo imparare a disperdere i flussi»
«Non penso che il numero chiuso sia il metodo giusto per gestire il turismo a Venezia. Qualsiasi modalità che preveda un ticket, lascerebbe fuori le gite scolastiche e i meno abbienti. Cioè il turismo più motivato e curioso».
Assessore Angela Vettese, da cinque mesi è titolare del referato del Turismo (oltre alle Politiche e attività culturali) che idea si è fatta dell’invasione quotidiana che Venezia subisce quotidianamente?
«Il turismo aumenterà e non potrà che aumentare. Le proiezioni dicono questo. Venezia è la città più desiderata del mondo e abbiamo interi continenti, a cominciare dall’Asia, i cui abitanti quando potranno vorranno venire a Venezia. Noi non abbiamo altra modalità di gestione che imparare a disperdere i flussi. La mia proposta non è una novità, ma non è stata finora applicata. Si tratta di una segnaletica fissa diversa che non indichi una direzione, ma cosa si trova nei paraggi e poi un’interazione tra segnaletica fissa e segnaletica sul digitale. Penso a un’applicazione per telefoni e tablet ma anche alle indicazioni sulle mappe di Google, con la città vista dalle calli e dai canali».
Tuttavia, i turisti vorranno sempre andare a San Marco.
«È molto probabile che il turista non dimori a San Marco o a Rialto, ma che abbia un certo percorso per andare e tornare nella struttura ricettiva che lo ospita. È possibile intervenire sui percorsi. Chiunque viene a Venezia deve capire non ci si perde mai. Anche se non è a San Marco è sempre in un luogo molto bello, magari con una chiesa contenente un Bellini, un Canova e un Tiziano. Trovo incredibile il fatto che la chiesa dei Frari sia poco visitata. Ma questo vale per i Ss. Giovanni e Paolo e i mille altri angoli di Venezia dove le cose belle non sono sufficientemente segnalate».
Quindi non è convinta che il turismo debba diminuire?
«Lo ripeto. Il turismo non può diminuire, deve essere meno opprimente. Noi, senza cercare i miracoli, dobbiamo disperderlo nella città. Due terzi di Venezia sono quasi vuoti di turisti. Questa mia presa di posizione non è piaciuta a molti, perché la gente che abita in luoghi meno centrali non vuole turisti tra i piedi. Posso capirlo, ma a Venezia non ci sono industrie, luoghi di produzione che possano sostituire il turismo come fonte di reddito e bisogna dedicargli il massimo delle energie».
Si è sempre e solo parlato di questo tema.
«Finora non si è mai riusciti perché non si sono mai messi tutti attorno ad un tavolo, con una vera situazione di urgenza. Come l’Expo 2015 può essere l’occasione buona».
Prenotazioni e incoraggiamenti. Cosa ne pensa?
«Bisogna essere ragionevoli. Con la carta Venezia Unica si potrebbe cercare quantomeno di raccogliere e monitorare le prenotazioni di alberghi, parcheggi e gite scolastiche. Raccogliendo questi numeri, si saprebbe in quale fine settimana potrà essere attesa un’ondata di turisti e si potrebbero potenziare i vaporetti di conseguenza. Seguendo questa politica si potrebbe poi immaginare un’apertura diversa dei musei anche se questo è più complicato per via delle relazioni sindacali. Perché non provare, visto che non è impensabile?».
Come siamo a risorse?
«Il mio assessorato non ha risorse e infatti si chiama “sviluppo del turismo”. Le altre competenze sono in capo a Vela».
Il turismo mordi e fuggi lo considera una ricchezza?
«Non lo è ma siamo una Paese democratico e non possiamo impedire a chi non ha risorse di venire a Venezia. Piuttosto dovremmo chiedere aiuto all’Europa o addirittura al mondo. Venezia è patrimonio dell’umanità e se tutti vogliono venire bisognerebbe che ci aiutassero a mantenerla con risorse e sgravi per il restauro dei palazzi».