Segui @OpzioneZero Gli aggiornamenti principali anche su Facebook e Twitter. Clicca su "Mi piace" o "Segui".

Questo sito utilizza cookie di profilazione, propri o di terze parti per rendere migliore l'esperienza d'uso degli utenti. Continuando la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni cliccare qui



Sostieni la battaglia contro l'inceneritore di Fusina, contribuisci alle spese legali per il ricorso al Consiglio di Stato. Versamento su cc intestato a Opzione Zero IBAN IT12C0501812101000017280280 causale "Sottoscrizione per ricorso Consiglio di Stato contro inceneritore Fusina" Per maggiori informazioni cliccare qui

LE NAVI DA CROCIERA

«Troppo grandi per navigare». Il problema sicurezza e le navi da crociera. Una pagina intera del New York Times, edizione di ieri, dedicata alle «grandi navi».

Non solo le dimensioni, ma la sicurezza che potrebbe essere a rischio. Il problema delle navi «too big to sail» rimbalza oltreoceano. E il giornalista Jed Mouawad lancia l’allarme.

«I legislatori e le autorità marittime», scrive nella sua lunga inchiesta, «hanno adesso di fronte questo problema. hanno bisogno di controlli». Perché in ogni grande nave «un qualunque problema diventa un grande problema». Le grandi navi, scrive il New York Times, «sono aumentate a dismisura. Nel 1985 la Carnival Holiday con le sue 46 mila tonnellate era la più grande nave da crociera in circolazione. Adesso le grandi navi superano quasi tutte le 100 mila tonnellate, ce ne sono in costruzione alcune da oltre 200 mila.

Dunque? Oltre al problema delle dimensioni («Too big to sail») c’è quello della sicurezza a bordo. I recenti disastri della Costa Concordia, ma anche gli incendi a bordo della Carnival Splendor hanno riproposto il problema della sicurezza a bordo e del soccorso ai passeggeri. La Royal Caribbena Allure of the sea ha 2706 stanza, quasi novemila persone a bordo tra passeggeri e membri dell’equipaggio. Una città galleggiante, scrive il giornalista americano, «più grande della portaerei Nimitz, ma che certo non ha i suoi stessi sistemi di sicurezza e di energia alternativa».

Un problema che adesso le autorità americane si sono poste. L’articolo del New York Times è già stato postato su molti siti e segnalato dai comitati che si occupano dei danni provocati dal transito delle grandi navi in laguna.

(a.v.)

link articolo

 

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Copyrights © 2012-2015 by Opzione Zero

Per leggere la Privacy policy cliccare qui