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Marcon. Partiti i lavori, camion già pronti in via della Fornace. Entro l’anno un nuovo bando per completare il lavoro

MARCON – Partono i lavori per la messa in sicurezza della Nuova Esa. Ieri mattina l’assessore regionale, Renato Chisso, assieme ai sindaci di Marcon e Mogliano, alla ditta appaltatrice, a Veneto Acque hanno ufficialmente consegnato all’Ati che ha vinto il bando di gara il cantiere di via della Fornace.

Imprese da ieri al lavoro, dunque. I primi camion (“unità di decontaminazione”), già presenti nell’area, serviranno a trasportare i rifiuti pericolosi verso il loro incenerimento. Da ieri dunque, sono scattati i famosi 161 giorni da contratto per lo smaltimento dei pentasolfuri di fosforo, i più pericolosi, che si trovano nel famoso edificio “C” dalla Nuova Esa. Settanta tonnellate che saranno suddivise in 35 mila piccoli contenitori.

Visto il pericolo legato alla materia di cui si tratta, a supervisionare i lavori saranno i carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico). L’importo complessivo dei lavori è di 573mila euro, compresi oneri per la sicurezza e direzione lavori.

«Dopo circa 12 mesi dall’avvio del complesso iter amministrativo che ha portato la Regione ad intervenire sulla vicenda, sostituendosi ai soggetti pubblici e privati inadempienti» ha commentato l’assessore Chisso «si è giunti a un importante traguardo, dimostrando capacità di impegno e celerità nell’avviare a soluzione un annoso e delicato problema ambientale, smaltendo definitivamente i rifiuti più pericolosi». Soddisfazione anche da parte dei due sindaci, Andrea Follini e Giovanni Azzolini.

Ma la novità è anche un’altra, ed è stata annunciata da Giovanni Artico, commissario straordinario regionale per il recupero territoriale ed ambientale. Entro l’anno la Regione bandirà un’altra gara, per portare via tutto il resto delle sostanze nocive presenti, vale a dire terre, eternit, vernici, plastiche, idrocarburi e molto altro. Bonifica che sarà finanziata dalla Regione: un milione e mezzo di euro sono già a disposizione. «Se ne serviranno altri li troveremo» ha promesso Chisso.

Un traguardo raggiunto anche grazie all’impegno dei sostituti procuratori Giorgio Gava e Francesca Crupi, dal momento che una delle maggiori difficoltà era inerente proprio al fatto che il sito fosse sotto sequestro.

«I pentasolfuri» hanno spiegato i responsabili dei lavori «saranno trasportati e smaltiti in forni di incenerimento italiani, francesi e tedeschi che hanno accettato il materiale, proprio perché si tratta di rifiuti estremamente pericolosi e dunque è dovuta molta cautela».

A Marcon i pentasolfuri saranno messi in sicurezza e spostati con tutte le cautele del caso. Una volta terminato il completo smaltimento, la Regione ha spiegato di voler entrare in possesso delle strutture del sito. Visto che l’intervento sarà realizzato “in danno” dei soggetti inadempienti, l’intento è quello di ricostituire l’area e realizzarci qualche cosa di utile ai residenti marconesi che hanno dovuto convivere con la Nuova Esa per anni, magari un parco.

Marta Artico

 

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