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Nuova Venezia – Mira. Addio al teatro di Villa dei Leoni.

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

31

ott

2013

La convenzione è scaduta il 30 giugno e il Comune non l’ha rinnovata, per la prima volta in 25 anni niente stagione teatrale

MIRA – Il teatro di Villa dei Leoni è chiuso e per quest’anno, a meno di improbabili colpi di scena, non ci sarà alcun cartellone con i consueti spettacoli. Non era mai successo a Mira da 25 anni, da quando cioè nel 1988 il teatro venne aperto sotto l’amministrazione del sindaco Maurizio Bacchin.

L’altra sera al centro civico di Piazza Vecchia si è tenuta un’assemblea organizzata dal Movimento Mira 2030 sul suo futuro, un futuro che appare davvero fosco.

«Il teatro», ha esordito Nunzia Veronese del Movimento 2030, «deve riaprire al più presto. Non era mai successo che il teatro a Mira chiudesse. Certo va rivista, pensiamo, la programmazione degli ultimi anni, ma è uno smacco per tutti vedere uno spazio aggregativo di questa qualità e con questa storia buio e con le porte chiuse ermeticamente».

Si è arrivati a questo punto perché il Comune a guida grillina, scaduta la convenzione con il gestore del teatro lo scorso 30 giugno, non è riuscito a trovare una soluzione efficace per garantire questo importante servizio. Nel frattempo, in tutta fretta e senza coinvolgere, secondo molti, i cittadini e le associazioni culturali, la giunta grillina ha approvato all’inizio di agosto una delibera con gli «indirizzi per l’affidamento in concessione per un periodo di nove anni del Polo Culturale Villa dei Leoni».

Da allora su questo argomento non si è saputo più nulla, il bando non è uscito e il teatro è stato chiuso. «Si poteva comunque», spiega sempre Nunzia Veronese, «fare una proroga alla vecchia gestione in attesa dei risultati del bando. Invece si è lasciato cadere tutto nel vuoto e alla fine questo è il brutto risultato».

Molti giovani e esponenti del mondo associativo hanno lanciato idee e proposte. «Da qui», spiega Mattia Donadel della lista civica Mira Fuori del Comune, «si può ripartire per poter pensare un teatro gestito in modo partecipato dalla cittadinanza. L’idea di consegnare il polo culturale (cioè il teatro più Villa dei Leoni) del più popoloso centro rivierasco a dei privati che potrebbero gestirlo in modo esclusivo per noi va rivista».

Durissimo il commento dell’ex sindaco Luigi Solimini: «Questa amministrazione grillina, chiudendo il teatro, ha cancellato l’identità culturale di Mira. Da 25 anni non era mai accaduto. Queste persone che amministrano il Comune, al di là della loro confusa ideologia, stanno dimostrando un’impreparazione culturale e politica inimmaginabile. Non si rendono nemmeno conto a livello simbolico di cosa significa chiudere il teatro in una città. Non hanno il bagaglio culturale evidentemente per comprenderlo, altrimenti l’avrebbero evitato. Sappiano che dopo i bombardamenti a Milano la prima cosa che si fece per far rivivere il capoluogo lombardo fu riaprire la Scala . Qui invece il teatro lo hanno chiuso. Un atto di morte civile».

Alessandro Abbadir

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Ha lanciato attori quando non erano famosi

A Mira i primi spettacoli di Marco Paolini, poi Ascanio Celestini: una sala all’avanguardia in tutta Italia

MIRA. Il teatro di Villa dei Leoni di Mira è un capitolo unico nella storia del teatro italiano. La sala di riviera Silvio Trentin non è mai stata un contenitore ma – parola oggi di moda – un “incubatore” di idee e progetti, un laboratorio, una fucina, un luogo da cui hanno spiccato il volo personaggi oggi famosi.

Prima con la cooperativa Moby Dick, poi con La Piccionaia-I Carrara Teatro Stabile di Innovazione, sempre con la regia organizzativa di Arteven, il teatro di Mira è stato l’avanguardia del teatro in Italia: non solo per la sensibilità ai nuovi linguaggi della scena ma per la capacità (l’intuito, l’intelligenza) di anticipare anche di 10-15-20 anni i personaggi e i linguaggi.

Inaugurato nel 1988, proprio quest’anno il teatro di Mira compie (ma non festeggia) 25 anni. Gestito dalla Moby Dick (che in tempi che sembrano lontani anni luce ha firmato un’esperienza stupenda come il Festival delle ville), dal 2001 dalla Piccionaia, la gloriosa compagnia fondata nel 1975 da Titino, Armando e Annalisa Carrara, il teatro di Villa dei Leoni ha visto in scena (e a volte prodotto) i grandi attori del teatro italiano di oggi, popolari per i passaggi al cinema e in televisione: a Mira faceva i suoi “Album” e il “Vajont” Marco Paolini quando era un autore-attore di nicchia; a Mira lavorava Ascanio Celestini.

A Mira venivano sempre Leo de Berardinis, poi Davide Enia, Giuliana Musso, Serena Sinigaglia con l’Atir, Le Belle Bandiere di Stefano Randisi, Enzo Vetrano, Marco Sgrosso, Elena Bucci, César Brie e il suo Teatro de Los Andes; per la danza a Mira hanno lavorato Michele Abbondandanza e Antonella Bertoni; Virgilio Sieni (oggi direttore della Biennale Danza).

È un elenco a memoria, nato dall’emozione di ricordi che si svegliano l’uno dopo l’altro con tremore. Altri già famosi allora? Maddalena Crippa, Licia Maglietta, Ottavia Piccolo, Gianrico Tedeschi… Il teatro di Villa dei Leoni è un mondo intero. Senza contare le attività per le scuole e di teatro ragazzi: 6.931 le presenze scolastiche nell’ultima stagione, 3.411 i miresi; 2.166 gli spettatori, 166 gli abbonati (102 miresi) su 300 posti. La sensazione è che l’amministrazione che governa il Comune di Mira non abbia la minima idea della ricchezza che si trova ad amministrare, che del teatro di Villa dei Leoni non sappia nulla. Non è possibile lasciar scadere una convenzione del genere a cuor leggero. Chiudere un teatro è rubare emozioni, rubare sogni, rubare il futuro.

Roberto Lamantea

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