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È una delle ipotesi su cui si sta lavorando per condividere settori e funzioni

Pavanello: «Nulla è ancora deciso». Ma propone Villa Belvedere come sede

MIRANO – Miranese o Riviera del Brenta? Mirano e gli altri municipi del comprensorio al bivio di fronte alla nuova Unione dei Comuni. Incalzata dalle minoranze, Maria Rosa Pavanello ha spiegato in Consiglio comunale lo stato dell’arte del processo di attuazione del nuovo ente sovracomunale che nascerà, pare, nel 2014, associando settori e funzioni di comuni diversi.

Due le ipotesi su cui Mirano sta ragionando assieme agli altri sindaci del comprensorio: l’Unione dei Comuni del Miranese e l’Unione dei Comuni della Riviera del Brenta e del Miranese.

La differenza è sostanziale: nel primo caso Mirano sarà insieme ad almeno altri quattro, forse cinque comuni della zona: Noale, Spinea, Santa Maria di Sala, Salzano. In forse Martellago, che vuole prima capire i termini dell’accordo e magari salire in corsa sul carro dell’Unione. Fuori Scorzè, che non aderirà in alcun caso.

Nella seconda ipotesi i comuni del Miranese abbraccerebbero un’Unione già esistente, quella della Città della Riviera del Brenta, di cui fanno parte Dolo, Fiesso d’Artico, Fossò e Campagna Lupia. C’è anche Pianiga alla porta: il sindaco Calzavara ha iniziato a partecipare agli incontri preparatori e pare interessato a entrare in una o nell’altra ipotesi.

«Siamo ancora a livello di ipotesi», spiega Pavanello, «nulla è ancora deciso, né rispetto a chi aderirà, né alle tempistiche di attuazione. Con gli altri sindaci stiamo raccogliendo dati per costruire le migliori ipotesi di fattibilità, poi saranno i singoli Consigli comunali a decidere».

Negli ultimi incontri però si è parlato anche di sedi di rappresentanza e qui Mirano potrebbe, o vorrebbe, giocare un ruolo di primo piano: Pavanello ha infatti offerto la Villa Belvedere come sede dell’Unione dei Comuni, sia essa del Miranese o della Riviera del Brenta. La posizione è baricentrica al bacino d’utenza e gli spazi ci sono tutti, a costo zero.

«Mirano rispetto ad altri comuni ha spazi sufficienti per proporsi come sede della futura Unione e senza bisogno di fare investimenti», afferma Pavanello, «mentre non si è parlato ancora di Comune capofila».

Di presidenza invece sì: sarà a turno tra i sindaci dei comuni che ne fanno parte, per la durata di un anno, mentre nell’organo di rappresentanza entreranno anche un consigliere di maggioranza e uno di minoranza per ogni comune aderente.

Filippo De Gaspari

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