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Gazzettino – Spinea. Smog, Arpav toglie le centraline

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

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nov

2013

SPINEA – Il Comune dovrà spendere 20mila euro per fare le misurazioni

Il sindaco: «Assurdo, qui c’è la concentrazione più alta»

«Abbiamo il Passante che produce danni enormi e non solo non ci danno la cura, ma ci tolgono pure la diagnosi».

Il sindaco di Spinea Silvano Checchin si scaglia contro gli enti gestori sulla rimozione delle centraline Arpav. Il Comune dovrà infatti stanziare 20mila euro per misurarsi i livelli di inquinamento in quanto l’Arpav, l’agenzia regionale per l’ambiente, non ha più fondi.

«Trovo assurda la dislocazione delle centraline, posizionate in ogni luogo della regione, da Mestre a Marcon, ma non a Spinea, dove è risultata più alta la concentrazione di polveri – attacca Checchin – Manca un piano di monitoraggio ambientale e se c’è non si capisce come e con quali fondi debba essere attuato. Ormai siamo abbandonati a gestirci da soli i problemi».

Quest’anno Spinea dovrà quindi arrangiarsi, pagando di tasca propria anche la centralina di rilevamento dei livelli di inquinamento che l’anno scorso aveva monitorato aria e livelli acustici al Villaggio dei Fiori. Rilevando, fra l’altro, che Spinea è addirittura più inquinata di Mestre, con concentrazioni medie giornaliere di polveri Pm10 di 61 microgrammi per metro cubo contro i 52 del parco Bissuola.

Anche i superamenti della soglia prevista per legge sono stati 59 a Spinea, contro i 41 di Mestre.

«Manca un soggetto che imponga al gestore di provvedere alle campagne di monitoraggio, oggi non si capisce a chi tocchi farlo – prosegue Checchin – I meccanismi decisionali sono troppo lenti per le risposte che continuamente ci vengono chieste da cittadini e comitati. E ora dovremo anche metterci i soldi del bilancio comunale».

Intanto il Comune si prepara a varare, per l’ennesima volta, misure di limitazione al traffico, che partiranno il 4 novembre con la riduzione delle accensioni dei riscaldamenti domestici, il controllo delle emissioni industriali e almeno due domeniche ecologiche.

«Non si può far ricadere ogni decisione sui sindaci, capire i danni del Passante non spetta a noi. La situazione è insostenibile perché scarica tutti i disagi sui cittadini».

Damiano Corò

 

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