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Il passo indietro della Regione rischia di costare caro al Comune, impegnato (come azionista di maggioranza relativa) nel salvataggio di Vega scarl. La Regione Veneto infatti ha deciso di dismettere le partecipazioni nelle società non ritenute strategiche. E nel piano rientra anche la vendita di quel 16,99% di quote del Vega – società di gestione del Parco scientifico tecnologico – attualmente in possesso della spa regionale Veneto Innovazione.

L’annuncio, che ora dovrà tradursi in pratica, sancisce di fatto il disimpegno della Regione dal Vega, proprio nel momento in cui il Comune, attraverso l’assessore allo Sviluppo economico Alfiero Farinea,sta auspicando uno sforzo per il rilancio del Parco scientifico. Il piano presentato per accedere al concordato preventivo prevede la riduzione dei costi del personale e il mantenimento dei servizi immobiliari e accessori alle imprese che vi sono insediate, molte delle quali impegnate nel settore della ricerca. Senza la Regione, in attesa di sapere a chi finiranno le quote in vendita, il Comune di fatto dovrà fare da sé.

Al piano di dismissioni, del resto, sono interessate anche altre società che operano in città: un’altra società regionale, Veneto acque, dovrà liberarsi dell’8,67% di quote del consorzio Sifa (Sistema integrato Fusina ambiente) cui compete il trattamento dei fanghi inquinati della zona industriale; Veneto Sviluppo dovrà invece cedere il 4,75% di quote della srl Venice Yacht Pier, la società che gestisce l’accoglienza alla nautica da diporto; più indolore la cessione da parte di Veneto Innovazione del 10% di Promomarghera, società di fatto inattiva da anni, del 15% della cooperativa Porto Marghera servizi ingegneria da parte di Insula.

 

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