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Il documento inserito ieri sera nel sito del Comune: prevede l’affido della sala fino al 2022

MIRA. Alla fine il bando è arrivato, pubblicato fresco fresco sul sito del Comune di Mira ieri verso le 19, il giorno dopo i nostri servizi, giorno di Halloween, vigilia del 1° novembre, giorno dei morti. È il bando di gara informale – responsabile del procedimento il direttore della Biblioteca, Luciano Bertolucci – per la concessione del Polo culturale di Villa dei Leoni: la villa del XVI secolo, il teatro, l’oratorio. La concessione dura nove anni dal 1° gennaio 2014 (quindi fino al 2022), il valore presunto complessivo della concessione è di un milione 620 mila euro che prevede, da parte del Comune, contributi di 150 mila euro nel 2014, 130 mila nel 2015, quindi 110 mila l’anno successivo e 100 mila per ogni anno fino al 2022. Il numero delle offerte è fissato a cinque, nel caso arrivassero più buste ci sarà un sorteggio il 19 novembre alle 12. Il 18 novembre alle 12 scade il termine per le offerte. Il precedente bando è scaduto il 30 giugno scorso. Quattro mesi di vuoto.

In settembre il Comune di Mira ha firmato un “affidamento di servizi” per la gestione del teatro alla Piccionaia-I Carrara fino a dicembre. Oggetto: la gestione dell’edificio teatro di Villa dei Leoni: apertura in caso di manifestazioni, sorveglianza, biglietteria se c’è bisogno. In sostanza quelli della Piccionaia fanno gli uscieri.

E la stagione? La stessa Piccionaia è stata incaricata della proposta artistica: due spettacoli di prosa in scena la sera, più due spettacoli per famiglie, si presume in scena la domenica pomeriggio. I soci della cooperativa vicentina scelgono gli spettacoli, ma non saranno loro poi a gestirne la rappresentazione: a farlo sarà chi vince il bando. O in modo provvisorio la Biblioteca. E comunque quattro spettacoli non sono una stagione, meno ancora in un teatro con una storia come quella della sala di riviera Silvio Trentin 3-5, famosa in tutta Italia per essere stata la pista di decollo di Marco Paolini (a Mira agli inizi con i suoi “Album”), culla del teatro di narrazione, quello dello stesso Paolini, di Ascanio Celestini, Davide Enia, Laura Curino, Giuliana Musso, oggi tutti famosi a livello internazionale, passati alla Biennale di Venezia, al cinema e in televisione, in collane di dvd in videoteca ed edicola. Passati a Mira e in un altro magnifico “incubatore”, il teatro Aurora di Marghera gestito da Questa Nave. Arriverà anche la stagione, non ne dubitiamo. Intanto speriamo che il bando serva a far riaprire il teatro.

Roberto Lamantea

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«Ai grillini non importa la cultura»

Polemiche dopo l’abbandono della gestione del Teatro Villa dei Leoni. L’analisi di Stella e Bertelli

MIRA – Il mondo della cultura si schiera in difesa del Teatro di Villa dei Leoni a Mira, che per la prima volta ad autunno inoltrato, da quando è stato inaugurato, nel 1988 con l’assessore alla cultura Gualtiero Bertelli, vede un’attività prossima allo zero. Il bando per l’affidamento del Polo Culturale cioè il Teatro più Villa dei Leoni ad un privato, è stato pubblicato sul sito del comune alle 19 di giovedì 31 ottobre. Ad ora però non è stato presentata alcuna stagione teatrale, che non potrà essere che ridotta ai minimi termini nel caso in cui venisse presentata visto che la proroga di gestione dei servizi alla compagnia La Piccionaia i Carrara scade a dicembre. Ad intervenire sull’argomento è proprio l’ex assessore alla cultura di Mira, il cantastorie Gualtiero Bertelli. «Qualsiasi organizzazione, nel momento in cui cessa una gestione, in attesa che un’altra eventuale subentri, attua quella che si chiama “prorogatio”. cioè mette in condizione i gestori in scadenza di continuare a gestire il servizio. Se decade ad esempio la direzione di un’Asl, resta in carica sino a che non subentri la nuova e nel frattempo si continua a far funzionare gli ambulatori e i reparti». Bertelli va nello specifico. «Adesso viene messa a bando», continua, «la gestione dell’intero polo culturale di Palazzo e Teatro dei Leoni. Ma vengono investiti meno soldi di quanto si era investito finora per il solo teatro. La mia domanda è: ma come pensano che si possa far funzionare una struttura del genere senza dotarla di un volano di risorse per dare avvio ad un’impresa importante e complicata? Questa giunta doveva vivere a contatto con i cittadini: si è confrontata apertamente con organizzazioni, scuole, e persone interessate allo sviluppo del polo culturale o si è inventata un modo per lasciare che la cosa affondi e poter dire ”Noi abbiamo fatto, sono gli altri che…” come le migliori tradizioni di quella politica che avrebbero dovuto cambiare?». Infine l’ammissione. «Al ballottaggio li ho votati e li ho votati perché ero stanco di una gestione inerte di questo territorio (come molti altri miresi visti i risultati). Ci vogliono raccontare i nostri amministratori in cosa consiste la novità rivoluzionaria della loro gestione? Perché se gli altri devono andare tutti a casa, beh non vorrei che chi resta fosse perfino più incompetente». Critico anche il giornalista scrittore Gian Antonio Stella. «Non conosco il caso dall’interno», premette, «Posso però dire, da “utente” di un teatro che ha una storia molto importante, che mi dispiace molto. Non posso invece dire di essere stupito. La cultura non è mai stata, al centro dei programmi grillini. Nel mese centrale dell’ultima campagna elettorale Grillo ha avuto 323 titoli dell’Ansa: mai una volta che parlasse di cultura. Hanno proposto di tutto, i grillini. Dall’abolizione di rimborsi elettorali alla “incentivazione della produzione di biogas da fermentazione anaerobica dei rifiuti”, dall’inglese alle materne fino ai ticket sanitari proporzionati al reddito. Non un cenno ai beni culturali, al patrimonio artistico, ai musei. Perché mai dovrebbero interessarsi ai teatri? Capirei se l’obiettivo fosse rovesciare tutto per aprire una stagione tutta piena di fantasia, di creatività, di talenti. Ma sarà così? Mah».

Alessandro Abbadir

 

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