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Ancora poche ore e, forse, la laguna conoscerà il destino sulle grandi navi che ogni giorno la solcano. È convocato infatti per domani a Roma, dopo una serie di rinvii dovuti alle incertezze politiche, il vertice del governo sull’emergenza grandi navi.

Il sindaco Giorgio Orsoni arriverà nella capitale con le idee ben chiare e la proposta di spostare nell’area industriale almeno una parte dei palazzi galleggianti. Nel dettaglio: cinque grandi navi a Marghera nelle banchine tra il canale industriale Nord e il canale Brentella mentre quattro di dimensioni medio piccole potrebbero restare in Marittima, dove troverebbe spazio anche un nuovo centro residenziale in social housing.

Un’ipotesi che l’Autorità portuale contesta, temendo le riduzioni di fatturato al comparto crociere e problemi al traffico commerciale. Il sindaco, dal canto suo, rivendica alla città le decisioni sul suo territorio e ha già bocciato senza appello lo scavo del nuovo canale Contorta-Sant’Angelo proposto dal Porto e dal suo presidente Paolo Costa. E adesso illustrerà al governo i vantaggi dell’ipotesi Marghera.

Il progetto Marghera dovrà essere realizzato in tre fasi.

La prima, e più urgente, sarà l’allestimento delle banchine già pronte del Canale Industriale Nord per realizzarci gli ormeggi per due grandi navi sopra le 140 mila tonnellate.

La seconda fase sarà quella per realizzare cinque nuove stazioni marittime per ricevere altrettante navi di grandi dimensioni.

Terza fase, a lungo-medio periodo, quella di pensare al recupero delle isole oggi occupate dalle raffinerie dell’Eni, destinate alla chiusura.

Spazio prezioso dove la nuova Marittima potrebbe ulteriormente allargarsi. Nel caso di congestione del traffico acqueo il progetto prevede lo scavo di un canale di raccordo dietro l’isola delle Tresse.

 

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