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L’assemblea dei Comitati Privati è stata, tra molte altre, l’occasione più recente per tornare a discutere sulla gestione dei flussi turistici, sul numero chiuso, ecc. A me pare che le ipotesi di gestire il turismo attraverso ingressi scadenzati o imponendo un prezzo di ingresso non siano al momento proponibili per varie ragioni, soprattutto in assenza dei famosi terminals sulla gronda lagunare, anch’essi improponibili per il prevedibile altissimo costo della loro costruzione (parliamo di “terminal” veri e propri” e non di semplici parcheggi).

Tant’è allora incominciare ad affrontare con poca spesa e un po’ di fantasia almeno il problema della regolamentazione dei flussi giornalieri (e non sono poca cosa).

Intendo riferirmi al turismo scolastico e a quello così detto “mordi e fuggi” proveniente dalle crociere e dalle località limitrofe come, per esempio, il Cavallino e, in genere, la terraferma più vicina (città della Regione, laghi, Riviera del Brenta ecc.)

Per quanto riguarda il turismo scolastico, l’iniziativa dovrebbe partire dai preposti ai settori (turismo e istruzione) delle due amministrazioni (località ospitante e località di provenienza) e concretarsi attraverso una “educational trip” degli insegnanti accompagnatori i quali, una volta ospitati in un albergo di Venezia, concorderebbero, anticipatamente e sul posto, con gli “addetti ai lavori” locali, la data della visita e gli itinerari percorribili nel poco tempo disponibile. Il tutto nella osservanza, beninteso, di norme comportamentali rispettose dell’ambiente e dei residenti che pure verrebbero loro illustrate (camminare in fila per uno, non fermarsi sui ponti, non sporcare, non consumare i pasti sulla pubblica via e quant’altro ci ha spiegato l’avv. Salvadori).

La stessa procedura potrebbe valere per i visitatori giornalieri provenienti dalle navi e dalle località limitrofe, laddove un addetto ai lavori inviato dall’amministrazione ospitante al Porto, al Cavallino o in altra località concorderà anticipatamente con i potenziali visitatori ogni dettaglio utile ad una visita breve, ma ugualmente irrinunciabile.

Con ciò non possiamo certo dire che avremo risolto il problema. Ma quanti sono ancora i problemi, certamente meno complessi di questo, dei quali si discute da anni senza tangibili risultati? Questa proposta, una volta tradotta in una vera e propria procedura, potrebbe forse servire a qualcosa e rappresentare comunque un piccolo contributo al dibattito che si è riacceso in questi giorni.

Giorgio Tommaseo

 

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