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On. Alessandro Zan, Sel “Luca Zaia puntando l’indice sul Governo sollecita oggi Enrico Letta a trasferire i fondi interministeriali garantiti recentemente ad alcune grandi opere, Pedemontana Veneta in primis. Il tutto spiegando che il commissario alla Pedemontana Veneta (Silvano Vernizzi), con l’ultima tranche da una dozzina di milioni di euro avrebbe esaurito le disponibilità per pagare il concessionario che sta realizzando l’opera, ovvero il gruppo Sis.

Di più, Zaia spiega che se i fondi pubblici non arrivano i lavori si bloccano.Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere. Da anni il centrodestra sbandiera la magnificenza della cosiddetta Superstrada Pedemontana Veneta, che in quanto opera pensata in finanza di progetto (il cosiddetto project financing), non peserà sulle casse degli enti pubblici giacché finanziata dai pedaggi. Ora le dichiarazioni di Zaia non sono altro che la dimostrazione che l’opera, seppur lentamente, va avanti solo col contributo pubblico che dovrebbe essere minoritario.

Dov’è il miliardo e mezzo che i privati, con l’ausilio delle banche, dovrebbero avere già messo sul tappeto?

Zaia invece di fare il ventriloquo di Vernizzi cominci a impegnarsi a rendere noto il contratto che regola i rapporti tra concedente pubblico e concessionario privato.

In quelle carte, illecitamente tenute segrete, negate anche a chi scrive, sta il segreto inconfessabile della Pedemontana. Un’opera a chiacchiere pagata dal privato e nel concreto caricata sulla groppa della spesa pubblica”.

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