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Il coltivatore: «Nulla di irregolare fatemelo spiegare ai parlamentari»

UDINE – Diffusione di malattie delle piante o degli animali. È l’ipotesi di reato con cui la Procura di Udine ha aperto un’inchiesta sulla coltivazione del mais ogm in alcuni campi del Friuli dopo una segnalazione inoltrata ad agosto dal Corpo forestale in merito alla diffusione nell’ambiente del mais ogm e della relativa tossina.

Il Corpo Forestale ha precisato ieri in una nota «che il valore del 10% dell’inquinamento del mais transgenico della varietà Mon810 si riferisce, come dichiarato dal Corpo forestale dello Stato nell’audizione del 6 novembre in Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, esclusivamente ai terreni limitrofi a quelli seminati a Ogm».

A questo proposito Giorgio Fidenato, l’agricoltore friulano che coltiva mais ogm a Vivaro presso Pordenone, ha chiesto di essere audito dalla commissione Agricoltura della Camera, insieme all’altro coltivatore pro-ogm Silvano Dalla Libera, in merito alle notizie sulla contaminazione.

Fidenato chiede di riferire in Parlamento «nel più breve tempo possibile al fine di chiarire la verità dei fatti e di porre fine a tutte le assurde affermazioni fatte in merito all’argomento ogm».

«I dati presentati dal Corpo Forestale alla Commissione Agricoltura non sono stati correttamente interpretati», ha commentato Dalla Libera, vicepresidente di Futuragra. La contaminazione è stata infatti riscontrata solo sulla bordatura di mais isogenico, seminato a fianco del mais ogm proprio per evitare qualsiasi tipo di commistione dei campi vicini. Sia Fidenato che Dalla Libera contestano inoltre di aver ricevuto delle multe.

 

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