Gazzettino – Stra. Guerra alle slot in Comune.
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8
nov
2013
STRA – Una serie di iniziative per scoraggiare la crescita del gioco d’azzardo
Voto unanime in Consiglio, chieste nuove regole alla Regione
Il Comune di Stra dichiara guerra alle “New slot”. La decisione è stata presa all’unanimità nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, su proposta dell’assessore alle Politiche sociali Stefano Valentini. Non è semplicemente un gesto simbolico, come ha tenuto a precisare lo stesso assessore alle Politiche sociali. Il gioco d’azzardo è la terza “impresa” italiana, così come emergerebbe dai dati del dossier dell’associazione Libera “Azzardopoli”.
«Sono circa 80 miliardi di fatturato – chiarisce Valentini, richiamandosi all’indagine fatta – il 4% del Pil nazionale, la terza industria italiana; 15 milioni di giocatori abituali, 3 milioni a rischio patologico, circa 800mila i giocatori già patologici. Sono i numeri del gioco d’azzardo lecito che sta distruggendo le persone, le famiglie, le comunità».
E rilancia: «Sono a rischio la serenità, i legami e la sicurezza di tante famiglie e delle nostre comunità. Spesso intorno ai luoghi del gioco d’azzardo si organizza la microcriminalità dei furti, degli scippi e dell’usura, ma anche la criminalità organizzata. Il gioco d’azzardo lecito è materia statale, e i sindaci non hanno alcun potere regolativo, ispettivo, autorizzativo».
«L’adesione al Manifesto – chiarisce – rappresenta un ulteriore passo del cammino che si vuole portare avanti in maniera sempre più decisa per sensibilizzare e fare prevenzione attiva su un fenomeno che diventa sempre più preoccupante anche nel nostro territorio».
Per Valentini serve comunque una «nuova legge nazionale», che si regga sulla riduzione dell’offerta e il contenimento dell’accesso, con un’adeguata informazione e un’attività di prevenzione e cura.
I sindaci chiedono leggi regionali in cui siano esplicitati i compiti e gli impegni delle Regioni per la cura dei giocatori patologici, per la prevenzione dai rischi del gioco d’azzardo, per il sostegno alle azioni degli Enti locali. Ma soprattutto la possibilità di regolamentare il gioco d’azzardo nel loro territorio.
Gianluigi Dal Corso