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Portogruaro. Protesta del gruppo contro l’Alta Velocità fra Venezia e Trieste: «Progetto dannoso»

PORTOGRUARO – Ironica, ma nemmeno più di tanto, protesta del gruppo No Tav di Portogruaro che, in un gazebo a Borgo San Giovanni, ieri mattina, ha mostrato una bara. All’interno c’erano tutte le richieste d’incontro che i militanti avevano presentato al sindaco, Antonio Bertoncello, per un incontro sul futuro della tratta ferroviaria.

La simbolica celebrazione funebre è stata organizzata perchè «i mesi sono passati, senza che che il sindaco abbia mantenuto la promessa di incontrarci. Riposano dentro la bara tutte le richieste da noi presentate. Tav a Portogruaro: partito unico e tacita intesa».

I No Tav contestano il fatto che, secondo loro, destra e sinistra sarebbero d’accordo sul progetto.

«Le gravi cose che stanno succedendo attorno alla questione Tav Venezia – Trieste non possono rimanere nascoste oppure essere divulgate in modo distorto», continua il gruppo, «il dibattito a cui abbiamo assistito è stato l’ennesima occasione persa dal Comune di Portogruaro per iniziare un vero percorso d’ informazione e coinvolgimento della popolazione nelle scelte di rilevante importanza riguardanti il territorio e il nostro futuro. La probabile incapacità di sostenere un dibattito di merito ha reso necessaria una “tacita intesa” sulla scelta di porre l’attenzione sul “tracciato meno impattante” poiché una discussione di merito farebbe emergere quanto questo progetto Tav Venezia-Trieste sia assurdo, illogico, ridicolo ma soprattutto inutile, dannoso ambientalmente e ingiustificabile economicamente».

I No Tav portogruaresi lamentano di non essere mai stati ascoltati. «Non abbiamo ricevuto una seria e chiara risposta, mai. L’11 marzo 2013, attraverso un comunicato stampa, Bertoncello ha dichiarato la propria disponibilità a incontrare il gruppo No Tav, noi abbiamo risposto positivamente, ma il sindaco non ci ha mai proposto una data. Sicuramente, verrà ricordata tra le “migliori” prese in giro che Bertoncello abbia perpetrato nei confronti dei suoi cittadini. La “cerimonia funebre” è l’ennesimo tentativo d’ indicare, suggerire, consigliare una possibile strada per sperimentare il coinvolgimento e la partecipazione cittadina in una discussione di merito visto che sindaco, giunta e gruppi consiliari fino a ora si sono dimostrati per convenienza o incompetenza», conclude il gruppo, «completamente inadempienti ai principi fondamentali di partecipazione cittadina previsti dalla Costituzione Italiana e dallo Statuto comunale».

(r.p.)

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