C.S.Op.Zero 14/11/13 – No Autostrada Romea: non ci serve un’altra autostrada, ma una Romea sicura subito!
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14
nov
2013
COMUNICATO STAMPA
NO AUTOSTRADA ROMEA: non ci serve un’ altra autostrada, ma una Romea sicura subito!
Questa è la parola d’ordine scelta dal comitato Zero per la prima mobilitazione contro la nuova autostrada Orte-Mestre. La protesta scatterà sabato 16 novembre alle ore 9 nei pressi della nuova rotonda PANSAC a Malcontenta sulla SS 309 Romea.
Opzione Zero invita cittadini, associazioni, comitati e forze politiche alla massima partecipazione per una manifestazione che si preannuncia “calda”.
Il Governo Letta con la complicità del Presidente Zaia e dell’assessore Chisso ha appena approvato il progetto preliminare della Orte-Mestre (Romea Commerciale), una nuova autostrada che corre in parallelo alla Romea fino a Ravenna, da qui fino a Cesena e poi a Orte seguendo per molti tratti il tracciato esistente della E-45.
L’entusiasmo espresso dagli esponenti regionali stride drammaticamente con quello che sarà il primo risultato di questa dissennata operazione: l’attuale 309-Romea, che non si è mai voluta mettere in sicurezza, continuerà a mietere vittime. Ora più che ma, visto che le risorse saranno succhiate dalla nuova autostrada e nulla resterà per la pericolosissima statale attuale.
Gli slogan retorici con cui si vorrebbe giustificare quello che è l’ennesimo regalo agli “amici” non reggono alla minima verifica: i livelli di traffico attuali sulla statale sono bassissimi (ca. 15.000 veicoli/giorno), non risolve il problema della Romea perché il progetto non prevede la messa in sicurezza della statale. Inoltre i camion, per non pagare pedaggi carissimi, continueranno a transitare sulla strada normale. Si tratta di un inutile doppione, quando basterebbe manutentare e semmai implementare quello che c’è già.
La Orte-Mestre devasterà 5 Regioni per 396km, distruggendo territori, campagne e ambienti di pregio come la Riviera del Brenta, il Delta del Po, le Valli di Comacchio, intere vallate dell’Appennino, con un enorme consumo di suolo, aumento di frane e alluvioni, inquinamento atmosferico.
Ma questa opera sarà poi un formidabile generatore di debito pubblico: lo Stato (noi) ci rimetterà 1,4 miliardi di euro come sgravi fiscali ai gestori, mentre i restanti 8,2 miliardi li “anticipano” banche e imprese con il trucchetto del Project Finacing: in pratica i privati dovrebbero ripagarsi incassando pedaggi per 50 anni, ma si sa già che il traffico sarà insufficiente, quindi il debito sarà saldato con soldi pubblici. 10 miliardi di euro che i cittadini dovranno pagare con più tasse e tagli ai servizi pubblici.
Questo irresponsabile sistema messo in piedi dalla Regione sta però sortendo anche un effetto virtuoso: Le follie regionali hanno coalizzato decine di comitati, movimenti e organizzazione che hanno trovato una comune piattaforma di rivendicazione contro le grandi opere e a difesa dei beni comuni e del diritto di respirare, lavorare e vivere in Veneto.
Sabato 16, oltre a Opzione Zero, molte realtà del Veneto organizzano manifestazioni nei rispettivi territori per lanciare una enorme manifestazione che si svolgerà a Venezia il 30 novembre.