Nuova Venezia – Mira. Diamo ai poveri il cibo inutilizzato.
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
14
nov
2013
Anche a Mira ho visto e hanno visto persone anziane rovistare sui contenitori dell’umido, quasi certamente in cerca di cibo. È repellente che i nostri amministratori centrali (e non solo), con questa politica di oppressione fiscale, la non creazione di posti di lavoro, abbiano portato milioni di persone nelle desolanti condizioni economiche di povertà assoluta. A Mira, nel Veneto e in Italia si potrebbero aiutare milioni di queste persone che non riescono a sfamarsi: come? Con il cibo che (non) è da buttare: formaggi freschi, latte fresco e Yogurt, pasta, riso, scatole di merendine lievemente danneggiate, cassette di mele, pere, arance anche se un po’ raggrinzite o lievemente ammaccate, verdure e il pane, buono anche il giorno dopo ecc. Questi prodotti, benché siano ancora commestibili, sono destinati al macero. È inaccettabile! Basterebbe che il Parlamento italiano, i politici, se avessero a cuore la grave situazione economica che stanno attraversando milioni di concittadini, approvassero una norma che permettesse ai commercianti e artigiani di consegnare i prodotti di genere alimentare, in prossimità di scadenza e invenduti, ad associazioni che sostengono categorie sociali disagiate e famiglie bisognose, con una semplice documentazione di consegna e recupero dell’Iva. Così fatto, milioni di tonnellate di merci andrebbero a favore dei bisognosi per un valore economico di decine e decine di milioni di euro. Se inoltre aggiungessimo gli alimenti invenduti da grossisti e nei mercati rionali, che vanno buttati ogni anno, queste tonnellate di cibo ancora commestibile servirebbero a preparare pasti ogni giorno per milioni di persone prive di sostentamento. Ci sarebbe, inoltre, un risparmio di miliardi di euro per i cittadini che pagano le tasse pure per le politiche sociali. Politici, anche di schieramenti opposti, dovrebbero riproporre il disegno di legge firmato dall’ex senatore Ds Walter Vitali e dal deputato di An Enzo Raisi. La proposta era stata presentata al Parlamento alla fine di luglio 2004. Quasi certamente i due politici di opposti schieramenti avevano ascoltato chi si occupava dei “veri” problemi della gente, mettendo da parte l’ideologia e soprattutto senza trarne alcun vantaggio personale.
Mario Morara Mira