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Mirano. Sotto accusa il segretario del Pd Fabio Lamon che difende il progetto Pavanello: «L’autorizzazione risale al 2005, c’è una conferenza che decide»

MIRANO. Bufera sulla giunta, dopo l’ok all’impianto di compostaggio per rifiuti verdi in via Don Orione, nel graticolato romano. Spunta anche il nome di Fabio Lamon, segretario del Pd miranese, appena rieletto, che ha firmato il progetto e che risulta essere anche cugino di secondo grado dell’assessore Giuseppe Salviato. Apriti cielo. L’attacco è frontale: «Faremo tutti i controlli», affermano Giampietro Saccon (Lega), Marco Marchiori (M5s) e Marina Balleello (Pdl), «2100 metri quadrati di cemento in zona agricola non ci sembrano appropriati. Valuteremo in particolare i pareri negativi espressi nella commissione tecnica, ridotti dalla giunta a semplici raccomandazioni ma soprattutto ci stiamo interrogando sul ruolo del Pd miranese, di cui il progettista dell’intervento è segretario».

Ancor più duro l’ex vicesindaco, sempre del Carroccio, Alberto Semenzato: «Sembrano lontani i tempi in cui scendevano in piazza e urlavano contro l’impianto a biogas in via Porara. Adesso “i compagni” tacciono, i comitati si astengono e non c’è più la sinistra in piazza perché ora siede in Comune. Se cambieranno idea, ci presenteremo uniti a manifestare insieme sotto la bandiera di Mirano, ma non lo faranno». Ma malumori si registrano anche all’interno della stessa maggioranza.

Il vicesindaco Annamaria Tomaello non ha preso parte alla votazione della delibera, dopo aver sollevato perplessità sugli aspetti che riguardano la viabilità di accesso all’impianto.

Nel Pd addirittura si levano voci di mancato coinvolgimento: «Noi non sapevamo nemmeno di questa delibera», afferma Fiorenzo Rosteghin.

Chiamato in causa, l’assessore Salviato precisa: «Paragonare un’area di deposito ramaglie a una centrale a biogas è come ammettere la propria ignoranza. Questo tipo di attività si possono fare solo in campagna, ce ne sono altre in zona. Quanto ai legami parentali con Lamon, la mia buona fede è dimostrata dal fatto che non ho votato la delibera, nonostante avessi potuto farlo».

Il sindaco Pavanello parla di polemiche costruite sul nulla: «Si informino bene», afferma, «un impianto lì è stato autorizzato fin dal 2005, le prescrizioni di realizzarci una platea in cemento arrivano dalla Provincia e comunque in merito deciderà una conferenza dei servizi, non il Comune». Quanto al ruolo di Lamon, Pavanello precisa: «Non c’è alcun conflitto di interessi. È un problema che invece dovrebbe porsi qualche consigliere comunale che oggi ci attacca».

Filippo De Gaspari

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