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Mestre, il Cocit scrive al sindaco dopo il silenzio calato sull’indagine epidemiologica. «Urgono interventi di mitigazione ambientale»

MESTRE – 51 sforamenti del Pm10 contati da inizio 2013 ad oggi decreteranno entro fine anno il più basso numero di superamenti dei valori delle polveri sottili registrati dalle centraline di controllo dell’aria in terraferma. Questo grazie all’effetto benefico prodotto dal vento e dalla pioggia. Ma l’emergenza smog è tutt’altro che archiviata a Mestre. Il fronte delle associazioni che, da decenni, si battono contro l’inquinamento prodotto dalla tangenziale di Mestre, non abbassa la guardia.

E lo ribadisce in una lettera al sindaco Giorgio Orsoni. Il coordinamento del Cocit ( 150 iscritti diretti, 600 con le associazioni) segnala come il silenzio sia caduto non solo sullo smog in città ma anche sugli esiti dell’indagine epidemiologica, presentata nell’aprile scorso, dal professor Simionato e dall’Asl 12 che ha analizzato tra 2001 e 2009 circa 4.700 cittadini che vivono a ridosso della tangenziale: indagine che evidenzia 300 casi di malattie «associabili all’inquinamento da tangenziale».

La conferma scientifica è arrivata dopo undici anni di richieste e proteste. «Nella popolazione interessata alla sovraesposizione», scrive il Cocit, «si sono verificati il 10 per cento in più di casi di cardiopatia ischemica e il 5% di bronchiti polmonari croniche ostruttive in più rispetto al resto della città. L’apertura del Passante non ha, probabilmente, risolto completamente il problema: in tangenziale circolano ancora circa 100 mila veicoli al giorno», scrive il coordinamento che gira ad Orsoni i timori: «Il rischio evidenziato per lo scorso decennio è da ritenere risolto o ancora oggi, precauzionalmente, bisogna porsi il problema di cosa fare? Perché ad un anno dalla consegna al Comune dell’indagine epidemiologica nulla o quasi è stato detto o proposto? È opportuno che le autorità sanitarie informino adeguatamente la popolazione esposta al rischio?», scrive il Cocit, convinto che il rischio smog della tangenziale non sia oggi un problema minore rispetto alle grandi navi in laguna.

E così partirà un volantinaggio informativo tra i cittadini e anche un tentativo di azioni legali risarcitorie. Ma servono opere risarcitorie per la popolazione che producano «una riduzione dell’inquinamento atmosferico ed acustico e una riqualificazione del territorio per una migliore qualità della vita».

Interventi, come quello della tangenziale “verde”, prevista come compensazione della terza corsia (realizzata senza valutazione di impatto ambientale) e inserita nel Pat, il declassamento del viadotto a strada urbana, interventi di limitazione del traffico veri.

«E pure indennizzi alla città da tutti quei soggetti che producono traffico che sfrutta la tangenziale, ovvero porto, aeroporto, centri commerciali dell’Aev Terraglio. Il sindaco intervenga anche in terraferma», dicono.

Mitia Chiarin

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«Sei malato di smog? Puoi chiedere i danni»

L’iniziativa dell’associazione: assistenza legale a quanti vogliono ottenere risarcimento per malattia

«Hai la bronchite cronica Ostruttiva (BPCO) o la cardiopatia ischemica e abiti vicino alla tangenziale, entro 100 o duecento metri? Forse puoi fare una causa per danni alla salute».

Il coordinamento Cocit lancia una campagna informativa contro gli effetti dello smog sulla salute. Un volantinaggio ma anche la ricerca di quei 300 cittadini di Mestre, Cipressina, Gazzera, Marghera che vivono da decenni a fianco della tangenziale e si sono ammalati. Una ricerca che ha un obiettivo.

Spiega Diego Saccon del Cocit: «Stiamo cercando persone malate che abbiano l’intenzione di intentare delle cause individuali, in tribunale Civile, di risarcimento danni. Noi offriremo tutto il supporto tecnico e quello dell’avvocato Angelo Pozzan, che si è reso disponibile».

Pozzan è un volto noto in città: è stato difensore civico comunale e si è impegnato in varie battaglie di matrice ambientalista come la difesa del parco di San Giuliano. La strada della causa per ottenere un risarcimento danni per la malattia causata dalla tangenziale non è un percorso facile.

Il Cocit spiega: «Si tratta di malattie con cause multifattoriali, ma se si ha nessuno o pochi fattori di rischio oltre all’esposizione protratta per anni allo smog della tangenziale, è possibile valutare le possibilità di un’azione legale. Tra i principali fattori a rischio per la bronchite, c’è ad esempio il fumo di tabacco e l’esposizione a sostanze chimiche. Per la cardiopatia ischemica l’età avanzata, la familiarità. Per il diabete, malattia la cui incidenza, dice l’indagine epidemiologica, tocca incrementi del 9 per cento tra chi vive a ridosso della tangenziale, i principali fattori di rischio sono l’ipertensione arteriosa, il fumo di tabacco, l’obesità. Quei cittadini interessati ad una valutazione di una azione legale possono contattare il Cocit al 331 998 1175 o inviare una e-mail a info@cocit.org.

(m.ch.)

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«Pressing per una mitigazione»

Bergamo: «Ne parlerò con la Cav». Bettin: «Finanziare supplemento di indagine»

«Alla Cav non ci sentono di parlare di declassamento della tangenziale perché ci sono problemi di ammortamento dei costi del Passante. Ma è senz’altro vero che occorre tornare a fare pressing per ottenere interventi di mitigazione e questo lo faremo senza dubbio».

L’assessore alla Mobilità Ugo Bergamo, che assieme al collega Andrea Ferrazzi (Urbanistica) da tempo dialoga con il Cocit conferma che il progetto della tangenziale “verde” non solo è entrato nel Piano di assetto del territorio «ma è stato riconfermato anche nel piano urbano della Mobilità, tra gli interventi a medio e lungo termine. Ma a breve termine è possibile discutere di opere di mitigazione doverose per la città, che vanno pretese».

Anche Gianfranco Bettin, assessore all’Ambiente, comprende le ragioni del Cocit. Ma spiega: «Il sindaco non ha competenze dirette sul traffico in tangenziale. Avevamo valutato l’ipotesi di un blocco anche con la giunta Cacciari ma non si hanno competenze dirette. È vero, comunque, che spostando quote di traffico sul Passante non si è ridotta la pericolosità dello smog prodotto dal traffico per quanti vivono nelle vicinanze della tangenziale».

Il Cocit segnala la necessità di un supplemento di indagine, per valutare anche l’effetto dello smog sulle malattie tumorali, aspetto non toccato dall’indagine del 2012.

«Per l’indagine è possibile valutarne il finanziamento di concerto con l’azienda sanitaria veneziano. Questo è possibile. Invece, per intervenire direttamente il Comune dovrebbe avere dall’Asl 12 la dichiarazione di stato di emergenza sanitaria, che finora non è mai stato decretato».

(m.ch.)

 

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