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AL PALAPLIP – Conferenza-spettacolo per mettere in guardia i giovani dai rischi della ludopatia

Quante concrete probabilità ci sono di poter vincere al Superenalotto? E le slot machine sono davvero così “prevedibili” e facili strumenti per ottenere molto denaro in poche mosse? Sono solo alcune delle domande a cui si è voluto rispondere ieri mattina al Palaplip di Mestre, nell’ambito del progetto «Non farti giocare!», dove è andata in scena una conferenza-spettacolo dal titolo “Fate il vostro gioco”.

Attraverso alcune dimostrazioni pratiche infatti, in maniera stimolante e divertente, un matematico e un fisico hanno analizzato e sconfessato le più diffuse credenze sul gioco d’azzardo e sono riusciti a mostrare quali siano le reali probabilità di vincere nei principali giochi leciti in denaro.

L’iniziativa, fortemente sostenuta anche dall’assessore Carla Rey, presente all’incontro insieme ad alcune classi del liceo Franchetti di Mestre e dell’istituto Barbarigo di Venezia, ha voluto favorire la conoscenza dei rischi che questi giochi basati sulla casualità hanno.

Prevenire e sensibilizzare: ecco le parole d’ordine. «La così detta ludopatia – ha dichiarato Leonardo Duminuco del Serd dell’Ulss 12 – è un disturbo creato dalla dipendenza da gioco che porta progressivamente il paziente a perdere il senso della realtà. Purtroppo non ci sono medicine ma è importante sapere che esistono centri a sostegno delle persone che vivono questo disagio. L’aiuto di amici o parenti poi, è fondamentale».

Oltre 400 le persone che in una decina di anni si sono rivolte al Serd del comune per chiedere aiuto per la propria dipendenza da gioco. Complice la crisi e la diffusione sempre maggiore di macchinette elettroniche e scommesse on line, il fenomeno sembra essere in costante crescita.

«Ultimamente riscontriamo sempre più casi di patologie da gioco nei settori più poveri della popolazione – ha concluso Duminuco – pensionati e disoccupati armati di speranza, perché una giocata vincente possa cambiargli la vita. È fondamentale riconoscere e identificare il problema prima che sia troppo tardi».

Claudia Gioia

 

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