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FOSSÒ/CAMPOLONGO MAGGIORE – La Regione del Veneto, tramite l’Unità di Progetto del Genio Civile di Padova, ha dato incarico ad una ditta specializzata in sondaggi del sottosuolo ad eseguire due carotaggi sulla sommità arginale destra del fiume Brenta-Cunetta, uno in località Sandon di Fossò e l’altro in località Bosco di Sacco di Campolongo Maggiore.

In tutte e due i luoghi, in concomitanza con le piene del fiume, sono stati segnalati diversi fontanazzi affiorare sui terreni in destra al corso del Brenta-Cunetta. I sondaggi sono stati eseguiti nei giorni scorsi da una impresa rodigina, esperta di esplorazioni per zone a rischio idrogeologico, con prelievi di campioni da sottoporre a successive analisi chimiche. I sondaggi sono partiti dall’estrema dalla sommità arginale fino a raggiungere una profondità di 22 metri, ben oltre il fondo dell’alveo dove scorrono le acque del fiume. Dalla prima quindicina di metri di carotatura sono emersi campioni di terreno friabile e sabbioso, come d’altronde ci si aspettava considerato che gli argini sono stati realizzati a metà del diciottesimo secolo con terreno prevalentemente arenoso, prelevato in parte dallo scavo dell’alveo del fiume (circa 70 centimetri di profondità) e in parte asportato dai campi limitrofi agli argini stessi. La parte più profonda della perforazione ha invece evidenziato la presenza di alcuni strati di terreno argilloso. Negli anni ’70 il fenomeno dei fontanazzi provocati dalla grande forza provocata dalla grande massa d’acqua dovuta alle piene del Brenta-Cunetta era stato riscontrato anche nel territorio di Vigonovo.

(v.com.)

 

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