Tribuna di Treviso – Asolo, Folin rimette mano al Pat.
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
28
nov
2013
Il piano di assetto delle polemiche torna all’esame dei progettisti di fama: «Valorizziamo il territorio»
ASOLO. I due professionisti Marino Folin, già rettore dell’Istituto universitario di Architettura di Venezia, e il collega Francesco Mancuso rimettono mano al contestato Pat di Asolo. Quello voluto dalla giunta Baldisser e bocciato tra sonore polemiche. Il piano ora passa direttamente nelle mani della Commissione Scientifica composta dall’ex rettore dello Iuav di Venezia, Marino Folin e dell’architetto Francesco Mancuso. Dopo le polemiche i due docenti avevano precisato di non aver partecipato alla preparazione di quel pat. E ora rientrano in campo, ma solo ad una condizione: «che il piano venga subito sottoposto ad una revisione».
Proprio la mancata partecipazione dei due professionisti era stata al centro nei mesi scorsi di una lettera della giunta Baldisser all’associazione temporanea di impresa (Ati), composta da due società di urbanisti e architetti (Proteco e la Tepco ) che grazie alle firme illustri dell’ex rettore e di Mancuso, era riuscita ad ottenere l’incarico per la redazione del pat. Solo che poi, a quanto pare, avevano inserito i loro prestigiosi nomi in calce al piano senza un effettivo coinvolgimento dei due professionisiti.
Così Ati e Proteco sono state ora costrette ad inviare nei giorni scorsi una lettera al Comune dove si parla appunto della revisione del piano con l’intervento dei due docenti. Uno scacco, questo, per il sindaco e per la sua maggioranza che in tutti questi mesi avevano insistito per conservare quel piano di assetto del territorio, presentato nell’aprile scorso, e che a tutti i costi, nonostante il rinvio del consiglio comunale, aveva voluto anche presentare ai cittadini in Municipio. Quel pat avrebbe fatto calare su Asolo una vera e propria colata di cemento, per 350 mila metri cubi, e una nuova zona industriale di 20 ettari ai piedi della collina quando già nell’attuale zona artigianale e industriale esistono intere cattedrali di cemento sfitte.
Insomma un pesante piano di edificazione si stava per abbattere sulla città dei cento orizzonti. Per minoranze, residenti e associazioni di categoria è stata battaglia fin da subito. Con sit in nelle piazze, una raccolta firme fiume e un interrogazione parlamentare il pat è stato subito stoppato. I due professionisti adesso mettono le mani avanti e nella lettera spiegano che «i temi da approfondire con la revisione sono molti e diversi, fra questi ci sono quelli che consentiranno di conferire al Prg un ruolo marcatamente e deliberatamente orientato alla valorizzazione del territorio». Nel precedente pat si era perso di vista l’ambiente, la salvaguardia del territorio e della storia della città facendo spazio al cemento, a villette e nuovi capannoni.
«Ora si tratta di seguire con attenzione i nuovi lavori di revisione e che siano effettivamente rispettati i principi e gli obiettivi dichiarati», sottolinea il capogruppo di Progetto Asolano, Gino Gregoris, «Questa amministrazione ha trasformato Asolo nell’emblema della cattiva gestione del territorio, adesso abbiamo la responsabilità di farlo tornare ad essere “la perla” della Marca trevigiana» .
Vera Manolli