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Il governatore del Veneto non sottovaluta e fa proprio l’allarme lanciato dal comitato Brenta Sicuro «Noi mettiamo sul piatto ogni anno un centinaio di milioni, ma lo Stato deve fare la sua parte»

PIOVE DI SACCO – Il governatore del Veneto Luca Zaia non potrà essere presente stasera all’assemblea promossa a Piove di Sacco dal comitato Brenta Sicuro sul rischio idraulico del territorio, ma già ieri è intervenuto sull’argomento per assicurare i cittadini sull’impegno di Palazzo Balbi.

«La Regione», dice Zaia, «sta seguendo con grande attenzione la questione della manutenzione degli argini del Brenta, ma sui rischi che questo fiume crea al territorio lungo il quale scorre ha ragione il professor Luigi D’Alpaos: è una bomba a orologeria che va disinnescata. E non è la sola che potrebbe esplodere in caso di eventi estremi».

Il governatore prende così atto delle richieste dei cittadini che abitano nei comuni della parte terminale del fiume, sia in provincia di Venezia che in provincia di Padova, ma evidenzia nuovamente la necessità di intervenire non solo per sistemare, ma soprattutto per prevenire.

«Manutenzione e nuove opere, devono camminare fianco a fianco», afferma Zaia, «perché ripristinare e conservare la capacità degli argini è necessario ma non basta. La quantità d’acqua che potrebbe confluire nel bacino del Brenta supera la capacità di contenimento dell’alveo: se piove troppo, l’acqua è destinata a uscire da qualche parte. Il piano che lo stesso D’Alpaos ci ha preparato dopo l’alluvione di Ognissanti 2010 contiene tutti gli interventi correttivi per elevare al massimo grado la sicurezza del Veneto, dove i corsi d’acqua scorrono per la gran parte sopra il livello campagna, dove c’è un territorio montano e pedemontano dal quale possono precipitare a valle in poche ore grandi quantità di acqua piovana. Servono anche in questo caso interventi a monte», sottolinea Zaia, «ed è questa oggi la nostra principale priorità, consapevoli che solo un territorio sicuro garantisce il futuro delle nostre comunità e della nostra economia. Proprio il programma elaborato da D’Alpaos ci dà le tappe del percorso, che non sarà breve».

Per realizzarlo, infatti, servono interventi per 2 miliardi 731 milioni di euro, cifra di cui la Regione non dispone.

«Noi mettiamo ogni anno sul piatto circa un centinaio di milioni per la sicurezza idraulica, ma servono un piano serio e coerente finanziato dallo Stato», la conclusione del governatore, «e anche interventi sulle procedure burocratiche che sono pericolosamente lunghe e disseminate di trabocchetti legali: qui stiamo parlando dell’interesse di tutta la collettività».

L’assemblea promossa dal comitato nato a Campolongo Maggiore, cui hanno già aderito una ventina di Comuni, inizia alle 21 all’auditorium Giovanni Paolo II di via Ortazzi. Per la Regione ci sarà il dirigente del Genio Civile Tiziano Pinato.

Elena Livieri

 

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