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Provocazione del sindaco Mestriner e della maggioranza L’opposizione: «Aria fritta, piuttosto difendano Noale»

SCORZÈ – Una provocazione o un serio invito alla Regione a rivedere tutta la geografia delle aziende sanitarie venete? Lo vedremo in futuro, anche perché la competenza è della Regione, ma di certo la proposta votata dalla maggioranza del Consiglio comunale di Scorzè è destinata a far discutere: uscire dall’Asl 13 e andare altrove. Un’idea potrebbe essere la vicina Mestre (Asl 12) ma anche Treviso (Asl 9) non sarebbe da scartare. Purchè non sia l’Asl 13 Mirano-Dolo: troppa strada arrivare fino in Riviera, troppi disagi per gli utenti, anziani in testa, per andare a farsi una visita o un intervento. La maggioranza si è detta favorevole, la minoranza non ci sta, anche perché aveva chiesto di difendere innanzitutto l’ospedale di Noale come polo riabilitativo.

«Ma il nostro ordine del giorno è stato bocciato» accusa il capogruppo del Pd Gianna Manente «e così si privano i cittadini dei servizi di day hospital e della lungodegenza riabilitativa. Sappiamo che andare a Dolo è un calvario ma cancellare Noale sarà un duro colpo per le famiglie che hanno deciso di assistere i propri anziani: saranno private di servizi essenziali. Aggregarsi a Mestre o Treviso è aria fritta, chiacchiere, perché non è possibile realizzarla ora».

Dunque la battaglia è appena iniziata, anche perché il sindaco Giovanni Battista Mestriner contatterà gli altri sei colleghi del Miranese e metterà sul tavolo la sua proposta, magari per lanciare un’iniziativa condivisa. Poi si andrà a bussare a Palazzo Balbi per chiedere una riorganizzazione sanitaria più ampia, tenendo presente l’area metropolitana fra Venezia, Padova e Treviso.

«Le schede ospedaliere sono chiare» spiega Mestriner «perché Mirano sarà un centro per acuti, Dolo sarà più medico. E in caso di ricoveri prolungati nei reparti di Medicina, per gli anziani e per la lungodegenza, i miei concittadini dovranno andare in Riviera: il posto più difficile da raggiungere, cambiando autobus diverse volte. Siamo al paradosso; siamo al centro di sette ospedali, ovvero Mestre, Treviso, Castelfranco, Camposampiero, Padova, Mirano e Dolo, e ci mandano in quello più scomodo». Infine attacca il Pd per il voto contrario: «Hanno perso un’altra occasione per difendere gli scorzetani».

Alessandro Ragazzo

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Noale – Ospedale di comunità, scontro in Consiglio 

NOALE. Scontro in Consiglio sui 40 posti per la struttura intermedia, o di comunità. Due le mozioni sul tavolo: quella della maggioranza e del Progetto dei Noalesi, poi approvata, e di Uniti per rinnovare e Gruppo Misto, a cui si è aggiunto anche l’assessore alla Manutenzione Andrea Muffato. La prima chiedeva di partire subito con l’ospedale di comunità e mantenere l’Utap (Unità territoriali di assistenza primaria, non specificando la collocazione dei posti. L’opposizione, invece, proponeva di sistemarli all’interno dell’ospedale.

«Ci sembrava giusto» osserva il capogruppo di Uniti per rinnovare Patrizia Andreotti «mantenere una destinazione sanitaria per il Pier Fortunato Calvi».

Critico pure Muffato. «Il luogo migliore» dice «resta all’interno del monoblocco e non in strutture private».

Per il sindaco Michele Celeghin «per la prima volta i 40 posti letto ci sono stati assegnati in più dopo anni di perdite e trasferimenti di reparti. Poco ci importa dove, ci interessa che siano attivati».

(a.rag.)

 

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